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2009-05-10

92° Giro d'Italia: Petacchi torna a colpire al giro


Era un momento che attendevamo da un paio d’anni, da quando quella assurda squalifica, comminatagli per aver assunto una sostanza (salbutamolo) per curare l’asma da cui è affetto, lo aveva privato di tante soddisfazioni, etichettandolo come uno dei tanti infami del pedale.
Oggi Alessandro Petacchi, alla veneranda età di 35 primavere (!!!), si è finalmente lasciato alle spalle un periodo che lo aveva messo a dura prova, rischiando di compromettergli la luminescente carriera. Nella volata di Trieste il corridore spezzino si è preso una bella rivincita, bruciando letteralmente sul traguardo un certo Cavendish la cui maglia rosa non faceva altro, alla vigilia di codesta frazione, che rendere ancor più temibile il britannico, secondo molti il vero avversario da battere negli arrivi per sprinter.
Petacchi, forte della sua esperienza, ha aggiunto al suo albo d’oro una delle perle più preziose, toccando quota 25 vittorie al Giro d’Italia, festeggiando una sorta di nozze d’argento, innalzandosi il più in alto possibile, più di un avversario che sulla carta non avrebbe dovuto lasciare scampo a nessuno. I fatti invece hanno smentito i più, coniugandosi alla perfezione con le nostre speranze, le speranze di rivedere sbocciare una rosa di nome Petacchi. Un fiore all’occhiello nel Giro del Centenario, che non poteva avere un inizio più in sintonia con le nostre aspettative..roseee (è proprio il caso di dirlo..). Petacchi è ancora il n° 1 al Mondo, per me il più grande “veltro” (così una volta venivano appellati i velocisti) di sempre, persino superiore, nei momenti doc, ai vari Cipollini, Van Looy, Poblet, Zabel, De Vlaemink, Van Steembergen. La sua potenza, quando è in giornata, è semplicemente devastante. Lui sa sfoderare delle performance agghiaccianti per ogni avversario che si tema. Oggi Cavendish è stato regolato di oltre una bicicletta di margine: pazzesco! Il Giro comunque è ancora all’inizio, ed i duelli fra l’italiano e l’inglese sono destinati a farla da padrone, almeno in pianura.
Per l’amarcord, Petacchi ha raggiunto in classifica tappe all time un certo Eddy Merckx, con appunto 25 successi. Un traguardo che è un tutto dire. Davanti al ciclista LPR vi sono ormai solamente i mostri sacri: Girardengo con 30, Guerra 31, Binda 41 e Cipollini 42. Per via dell’età Ale-jet non potrà cullare sogni proibiti, ma il podio di questa speciale graduatoria lo potrà comunque agguantare, magari, salvo imprevisti (che non mancano mai…ahimè) già il prossimo anno. Ricordiamo che per Petacchi si tratta del 9° trionfo stagionale, 161° in carriera.

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Ma ecco come la Gazzetta descriveva la tappa odierna sul suo sito, sia da un ounto di vista tecnico che…paesaggistico: “Prima tappa in linea che, come tradizione vuole, è terreno di caccia per le ruote veloci del gruppo. Il traguardo è di primissimo prestigio situandosi in Trieste. Profilo altimetrico piatto, piattissimo, per oltre metà percorso con lievi ondulazioni nella parte finale e nel circuito conclusivo che, ad ogni modo, non dovrebbero però precludere il successo agli uomini-sprint. La partenza è da Jesolo, la notissima ed attrezzatissima località balneare in provincia di Venezia che ha avuto un grande sviluppo, situata a nord della città lagunare, dove il Piave trova il mare. Un centro che offre una variata e ricca gamma di possibilità per il turismo balneare.
Lo stabilimento termale elioterapico, la zona del Cavallino al limitare della laguna di Venezia, nella zona di punta Sabbioni, la particolare ambientazione naturale di Eraclea Mare sono fra i punti di maggiore interesse per Jesolo. […]Sono 19 i precedenti arrivi di tappa nella città di San Giusto. Girardengo nel 1919 e bis nel 1923 con Belloni nel 1920, Brunero ‘27, Battesini ’34, Del Cancia ’38, il triestino purosangue Cottur nel ’39 e quindi nel ’46, nella vicenda già riferita. Nel 1940 vincitore è Vicini, ’51 Frosini, ’55 Fantini, ‘60 Bruni, ’61 Rik Van Looy, ’66 Bariviera, ’68 Guido Reybrouck, ’73 Marino Basso in maglia iridata ed era anche la conclusione del primo Giro d’Italia “europeo”, ’77 Gualazzini, ’81 Knudsen nel prologo a cronometro di debutto ed ancora il cronometro protagonista nelle vittorie di Zülle del ’98 e Gontchar nel 2004”.
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