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2009-05-13

92° Giro d'Italia: Di Luca, primo scatto


Nella prima frazione per grimpeur, con arrivo a San Martino di Castrozza, l’abruzzese Danilo Di Luca lascia il segno, ottenendo con uno scatto imperioso nel finale (riprendendo Soler nei metri conclusivi del tracciato) la 1^ vittoria al Giro del Centenario.
Così il corridore compagno di squadra alla LPR di Petacchi (ormai ex maglia rosa) ha commentato la sua impresa: “Era il mio arrivo, credevo fermamente di poter vincere qui. La squadra ha fatto tanta fatica, anche per riportarmi davanti dopo la foratura - ha detto Di Luca, che grazie all’abbuono è a 2" dalla rosa -. Ho impostato la volata ai 350 metri perché Soler aveva un bel vantaggio. Mi è venuto dietro Garzelli che su questi arrivi è pericoloso, ma ai -200 ho preso un leggero vantaggio, conservandolo. La dedica è per l’Abruzzo, per questo ho indicato la scritta che ho sulla maglia”.
Lo svedese Lövkvist è la nuova (quanto mai provvisoria) maglia rosa. La tappa odierna ha così prodotto il primo scossone, anche se la classifica generale è ancora lungi dal delineare delle gerarchie. I protagonisti annunciati sono rimasti insieme, tranne Armstrong che, come da copione, ha cominciato a perdere terreno. Ma per la resa è ancora presto. Il texano può ancora rientrare in partita.
Concludiamo come di consueti con la descrizione delle città attraversate dal Giro. “Padova, partenza della tappa odierna, presenta una varietà di stili e prospettive caratterizzati dalle cupole delle basiliche del Santo (Antonio è sempre sottinteso, qui è il Santo, per definizione), Santa Giustina, i portici lunghi e bassi, i salici che fiancheggiano il corso del Bacchiglione, lo straordinario spazio di Prato della Valle, la più estesa piazza d’Italia e fra le più grandi d’Europa (è qui che si sono svolte le prime gare con il velocipede nel 1800): Per continuare poi con Piazza delle Erbe, il Palazzo Comunale, Palazzo della Ragione, Duomo, Battistero, Piazza dei Signori, la Cappella degli Scrovegni con i celeberrimi affreschi di Giotto, la basilica del Santo con i mirabili bronzi di Donatello e molti altri motivi, fra i quali il noto Caffè Pedrocchi. Secolare è la tradizione universitaria padovana. E’ importantissimo centro, con il territorio circostante, per attività produttive, agricole e commerciali per un’offerta complessiva di gran qualità.” “L’arrivo èra a San Martino di Castrozza. L’elegante e attraente centro di villeggiatura estiva ed invernale consente la pratica dello sci, dell’alpinismo e dell’escursionismo.
Propone una variegata serie di proposte naturali favorite da strutture d’ospitalità d’eccellenza ed impianti moderni e diffusi. Le maestose e magnifiche cime del complesso dolomitico delle Pale di San Martino sovrastano la conca ricca d’abetaie. Altre mete di rilievo nei pressi sono il passo Rolle, il parco naturale Paneveggio-Pale di San Martino, la cima Rosetta, l’alpe Tognola, la baita Segantini ed i laghi di Colbricon. Di specifico livello anche le proposte gastronomiche proprie del territorio.” San Martino deve la sua origine ad un'istituzione religiosa molto antica, l'ospizio dei Santi Martino e Giuliano, che accoglieva i viandanti che valicavano il Passo Rolle, diretti dal Primiero alla Val di Fiemme e viceversa.
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