Ripercorriamo a grandi linee le origini di quest’affascinante sport, tracciando i relativi bilanci epocali. Le notizie sulla nascita delle prime imbarcazioni sono a dir poco frammentarie, e si basano su alcune testimonianze lasciate qua e là dagli storici dell’epoca. Fu verosimilmente l'osservazione di alberi galleggianti che ispirò l'uomo ad abbozzare la costruzione di primi natanti, spinti da rudimentali leve. Poi sarebbero nate imbarcazioni approssimative di forme e materiali diversi: zattere, barche di canne, giunchi, pelli, otri gonfiati, e così via. L'esercizio del remo, come attività agonistica vera e propria, vanta origini altrettanto remote. Sono state, infatti, rinvenute pitture tombali rappresentanti scene d’attività sportive, risalenti alla quinta dinastia dei Faraoni, ovvero attorno al 2600 a.C. Regate competitive si svolgevano regolarmente nell'antica Grecia durante i giochi Istmici e Panatenaici: erano escluse però dalle Olimpiadi, perché l'esercizio del remo veniva ancora considerato servile, in quanto era una mansione esclusiva degli schiavi, che a colpi di remi consentivano alle barche di allora di viaggiare per mare (un’idea della fatica sovraumana cui erano sottoposti gli schiavi-vogatori ce la offrì il film Ben Hur…) Le prime regate di canottaggio dell'era moderna pare risalgano al 1700 e furono disputate dai barcaioli del Tamigi. Nel 1888 veniva “innalzata” la Federazione Italiana Canottaggio, la quale fu una delle prime federazioni sportive che successivamente daranno vita al CONI. Nel 1892 a Torino presso la Reale Canottieri Cerea veniva fondata la Federation Internationale des Societes d'Aviron, (F.I.S.A.). Più tardi De Coubertin, fondatore delle Olimpiadi Moderne, glorificherà le qualità superiori di questo sport, restituendolo alla sua dignità, quindi immettendolo ai Giochi, a Parigi nel 1900. Nel 1962 il Canottaggio organizzerà i Campionati Mondiali, che oggi si svolgono ormai annualmente. - articolo letto 376 volte