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2009-06-11

Catania, Atzori: Mister 4-2-3-1


Dai maestri si impara ma non per questo si diventa uguali e loro, tali e quali nel modo di operare e pensare.
Gianluca Atzori , tre stagioni a fianco di Silvio Baldini, come allenatore in seconda a Parma, Lecce e Catania, ne è l'esempio. Difensivista il suo mentore , fino ad essere paragonato idealmente all'erede di Sacchi, profondo sostenitore d'un calcio votato all'attacco lui , che da Baldini dice d'aver imparato soprattutto la preparazione tattica della partite, definendo l'ex anche del Catania (venne esonerato a 7 giornate dalla fine, ndr) come “uno dei tecnici più bravi dal punto di vista tattico, senza nulla da invidiare a nomi più di grido come Prandelli, Spalletti, Giampaolo”.
A Ravenna, sua prima esperienza tecnica, ingaggiato all'inizio della scorsa stagione, ha cambiato la bellezza di 7 moduli , trovando una certa stabilità tattica col 4-4-2 più che col 4-3-1-2 d'inizio stagione ed il 3-4-3 proposto ad intermittenza. Solo in un'occasione ha snaturato la fisionomia e l'atteggiamento della sua formazione, quando affrontando la Pro Patria (tra le più forti del torneo), scese in campo con un “Baldiniano” 5-3-1-1 , riuscendo però a strappare una pesantissima vittoria esterna (1-2). Iniziata male, la sua stagione in giallorosso è finita in crescendo, col picco di resa , in termini di punti, concentrato tra la fase iniziale e quella poco prima che finale del girone di ritorno.
Al di là dei numerosi moduli, che ha dato prova di saper far interpretare alla sua squadra, il “preferito” , per sua stessa ammissione, è il 4-2-3-1 ma, come spiegato ai giornalisti ravennati, “Prima dei numeri vengono i calciatori, e pertanto sono disposto a cambiare se non ci saranno le condizioni per applicare quel modulo”.
Chiaro, ma altrettanto chiara pare l'intenzione del Catania di metterlo nelle condizioni di improntare in rossazzurro il suo modulo preferito:
Terzini molto mobili (Capuano e Potenza) ed alti rispetto alla linea difensiva, che aiutano spesso e volentieri la manovra offensiva, andando in sovrapposizione e dialogando con i tre trequartisti che, per caratteristiche, necessitano di gran mobilità, facilità di dribbling, ottima visione di gioco e facilità d'inserimento in area avversaria; a segnare penserà Morimoto, unica punta , così come, nel Ravenna, fece Zizzari, laureatosi cannoniere delle Prima Divisione Lega Pro con 15 reti (2 rigori); In mediana Carboni e Biagianti , che probabilmente andrà a contendere il posto a Ledesma , con l'argentino in grado di competere anche per il posto di trequartista centrale (al suo ritorno dall'infortunio, previsto per Ottobre).
La società etnea, probabilmente, oltre che per ragioni umane e di contesto , Atzori conosce bene gran parte dell'organico ed il modo di operare della dirigenza in corso di campionato, ha scelto il suo nome, sulla lista che annoverava anche Pane, Lerda ed altri, soprattutto per questa sua attitudine tattica ad un gioco efficace ma anche divertente, come da gusti del pubblico etneo, e che poco si discosta da quello propugnato da Walter Zenga fino al termine della scorsa stagione e già nelle corde dei giocatori in organico.
Il Direttore Generale Pietro Lo Monaco, nel corso della presentazione alla stampa del portiere Campagnolo, ebbe modo di definirlo “E' un giovane, motivato, in cui crediamo molto, ci sono tutti i presupposti per poter cominciare un percorso costruttivo insieme. A mio modo di vedere è uno degli emergenti che può far meglio nei prossimi 5 anni. Sono sicuro che creerà un buon gruppo anche perché, mia opinione, è nato allenatore”.
Atzori, che è stato vice anche di Zenga nel dopo-Baldini, probabilmente manterrà la rotazione della fascia di capitano, stratagemma gradito alla stessa società, ed avrà subito da prendere confidenza col gruppo di giocatori; chiariamo dunque il credo del nuovo tecnico per quel che riguarda le regole all'interno dello spogliatoio: “Da calciatore avevo grande rispetto per i miei compagni e non sempre lo ricevevo, ma su questo non transigo, è un punto che va chiarito subito [...] a seguire le prime cose che pretenderò sul campo, da tutti i giocatori, saranno entusiasmo e motivazion i: la testa nel calcio è fondamentale ed è grazie a quella che sono arrivato a certi traguardi”.
Qui si interrompe la storia di Gianluca Atzori allenatore, ed inizia il presente: La sconfitta ai play-off contro il Padova, l'interesse del Catania , la parola data un mese prima che si concretizza adesso in firma su di un contratto biennale. Né il Catania né Atzori si son mai persi visti dall'approdo dell'allenatore frusinate al Ravenna così, tra le ultime sue dichiarazioni, ne riportiamo una su Mascara in Nazionale: “Sono contentissimo, perché Mascara , oltre a dimostrare sul campo di meritare la fiducia di Lippi per un posto in Nazionale, è un ragazzo davvero speciale , al quale sono rimasto particolarmente legato anche dopo l'esperienza a Catania”.
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