Continua la spedizione azzurra in questi Mondiali a mietere successi, tenendo testa nel medagliere, per ora, anche a colossi della vasca del calibro di Gran Bretagna, Australia e Stati Uniti. Stavolta a dipingere l’acqua col tricolore italico vi ha pensato la “casalinga” (in quanto di Roma) Alessia Filippi, che dopo tanti Ori Europei ha trovato la sua vera dimensione anche ai Mondiali, in una specialità massacrante come i 1500 s.l., ovvero la maratona della vasca. Un successo atteso ma non per questo meno esaltante, anzi confermare le aspettative non è mai scontato, ne sa qualcosa la Pellegrini, che fra l’altro ieri ha battuto il 9° record del Mondo della sua luminescente carriera. Filippi e Pellegrini che s’ergono ad emblema dell’Italia che vince, riscrivendo la storia del nuoto azzurro, dove un tempo non salivamo manco sul podio, inadeguati com’eravamo a cimentarci in una disciplina paradossalmente ostile per una Penisola pressoché circondata dal mare. Rimane un po’ di rimpianto per le ultime Olimpiadi, dove avremmo potuto raccogliere di più di 1 Oro ed 1 Argento, anche se purtroppo molte specialità dove noi primeggiamo non erano ammesse. “Ci tenevo a vincere davanti al mio pubblico – dice a gara finita la neocampionessa del Mondo Alessia Filippi – volevo questa medaglia e me la sono presa.” La romana (con il record dei campionati e record europeo in 15’44"93) ha preceduto la danese Lotte Friis (15’46"30) e l’olimpionica dei 200 sl di Atene (che beffò la Pellegrini), la romena Camelia Potec (15’55"63). Dunque grande Italia, e speriamo domani in altre imprese, in primis nei 200 sl donne dove sarà impegnata la Super Pellegrini. A proposito di Superman dell’acqua, dobbiamo registrare la caduta di dio Phelps, soltanto 2° nei 200 sl, sconfitto dal tedesco Paul Biedermann (wr), per quello che appare un campanello d’allarme per la carriera del mostro americano (17 Mondiali e 14 Olimpiadi), forse rilassatosi un po’ troppo dopo le ultime Olimpiadi pechinesi. - articolo letto 315 volte