Lippi: "Pazzini e Cassano? Ci sono 24 giocatori e di questi parliamo. Mi avete stufato"
Marcello Lippi, nell'aula Magna di Coverciano, ha esternato le proprie impressioni alla vigilia dei due impegni fondamentali per gli azzurri in ottica mondiale:
"Questa è la settimana più importante di questi due anni di qualificazioni. Aldilà della solidarietà personale, non voglio parlare della situazione di Donadoni, voglio parlare solo dell'Italia. Non esistono più David e Golia, ma solo voglia di fare bene e determinazione. Pazzini e Cassano? Ci sono 24 giocatori e di questi parliamo. Vi cito la risposta che ha dato un grande del basket, attuale presidente di quella Federazione: a chi gli chiedeva per l'ennesima volta di Recalcati, Meneghin ha risposto con un 'mi avete stufato'". E tutti si sono fatti una risata. "Ecco, io rispondo come Meneghin". Sul fatto che il Presidente Garrone avrebbe riferito al vice ct Pezzotti, in visita a Genova, di un Cassano ormai pronto per la chiamata in Nazionale, i cronisti hanno domandato a Lippi se avesse capito male il Presidente blucerchiato, o fosse impazzito Pezzotti? Marcello Lippi ha così risposto: "E' impazzito Pezzotti".
Ci aspettiamo un'Irlanda sulla linea di quanto ha fatto in questi due anni: noi abbiamo fatto addirittura più punti delle precedenti qualificazioni, eppure loro sono ancora lì dietro. Ci manca un punto da fare sabato, se non siamo capaci di farlo sabato allora ne dobbiamo fare tre. E' molto importante farlo sabato, non solo dal mio punto di vista ma da quello di tutti; poi io non ipotizzo nulla e non voglio parlare della partita successiva. Modulo? Vediamo, verifichiamo la disponibilità, alcuni giocatori hanno qualche problemino, tipo Marchisio.
Trapattoni ha l'organizzazione e il far accrescere l'autostima dei giocatori. Non temo nessun rilassamento, la condizione è ancora tutta da conquistare. L'altra volta ho messo le mani avanti, dicendo che la Nazionale non interessa a nessuno, questa settimana ci concentriamo sulle partite e non parliamo di altro. Non dobbiamo pensare di giocare per fare un punto, il pericolo è quello; invece la squadra deve giocare come sa. Gli arbitraggi in Italia ora sono più permissivi, quelli stranieri lo sono di meno; a livello internazionale si capisce meno l'atteggiamento di un giocatore e lo si punisce di più. La Nazionale Under 20? Gli ho fatto l'imbocca al lupo prima di andare in Egitto; loro sono andati con grande entusiasmo, soprattutto ieri; ora sono ai quarti e ci auguriamo che vadano avanti, la consapevolezza di potercela fare aumenta di partita in partita". - articolo letto 205 volte