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2009-10-28

Napoli-Milan: la chiave tattica


In un San Paolo che si annuncia tutto esaurito gli azzurri attendono il Milan di Leonardo, reduce da tre vittorie consecutive. Mazzarri ha mascherato il suo Napoli che potrebbe cambiare modulo. Campagnaro è disponibile, ma potrà partire dalla panchina per precauzione, costringendo il tecnico toscano a passare al 4-2-3-1. Difficile, infatti, ipotizzare una difesa a tre con Rinaudo e Cannavaro insieme. A favore della suddetta ipotesi tattica, c’è anche lo schieramento del Milan. I rossoneri sono in forma e in tal senso, Leonardo dovrebbe riproporre il 4-3-3 con l’attacco composto da Pato e Ronaldinho ai lati di Borriello. Per opporsi al gioco sulle corsie laterali senza costringere gli esterni del 3-5-2 ad abbassarsi troppo, Mazzarri potrà trovare opportuno difendersi con quattro giocatori in linea. Non è da escludere il 3-4-2-1 qualora Campagnaro dovesse giocare, con uno tra Rinaudo e Cannavaro in panchina. Il Napoli dovrebbe affrontare la fase passiva con aggressività a partire dal centrocampo. Mazzarri pretende sacrificio dalle punte in fase di ‘non possesso’ con il rientro verso la mediana. L’obiettivo è quello di ottenere superiorità numerica a centrocampo e ripartire velocemente sfruttando la rapidità e i tagli di Quagliarella, Lavezzi, Hamsik e Maggio. Gargano e Pazienza, sistemati davanti alla difesa, dovrebbero favorire la cattura dei palloni e le conseguenti ripartenze. L’aggressività e il ritmo alto sono le uniche ricette per mettere in difficoltà una squadra composta di ottimi palleggiatori come il Milan. I rossoneri, solitamente, fanno girare palla cercando i varchi giusti in avanti, innescati dai movimenti di Pato sul fronte offensivo. Dal Punto di vista tattico, il Napoli di oggi ha qualcosa di simile alla squadra di Reja nella versione casalinga del primo anno di Serie A. Il tecnico azzurro, infatti, si è occupato di curare meticolosamente la fase passiva, affidandosi soprattutto all'estro dei singoli in fase attiva. E’ presto per vedere il vero Napoli di Mazzarri.
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