La stagione 2009 di Formula 1 sarà serbata nella nostra memoria per diverse motivazioni. Di certo per le innumerevoli polemiche inerenti il regolamento che a lungo hanno scosso la Federazione automobilistica. Poi per lo spaventoso incidente che ha visto coinvolto Massa, per fortuna cavatasela con meno di quanto ci si sarebbe aspettato. Naturalmente per l’involuzione della Ferrari, il cui… “apice” si è toccato con l’ingaggio di Giancarlo Fisichella rivelatosi il flop dei flop, (per non parlare di Badoer, letteralmente mandato allo sbaraglio), per un mix di circostanze che hanno plasmato un anno che urge la cancellazione dai meandri più remoti della nostra reminiscenza. Una stagione che per certi versi può essere considerata di transizione, avendo visto i top team in netta ritrazione, dalla stessa Ferrari alla McLaren (ripresasi troppo tardi), alla Renault ed alla Williams. Ne hanno tratto un gran tornaconto le scuderie outsiders. Così trionfa l’inglese Jenson Button della debuttante Brawn Gp (team fondato il 6 marzo 2009, dalle ceneri della Honda Racing F1,) facente capo all’ex ingegnere Ferrari Ross Brawn. Brawn Gp che è diventata la prima squadra esordiente a fregiarsi del titolo, (strappandolo al campione uscente Lewis Hamilton), iride acquisito sfoderando un inizio di stagione sfavillante, salvo calare nella seconda parte, quando ormai il divario creatosi era però già consistente, sì da resistere ai tentativi approssimativi di rimonta allestiti dai vari Webber, Vettel (entrambi dell’altra Scuderia outsider, la RedBull) e persino dal suo compagno di squadra, quel vecchietto terribile rispondente al nome di Rubens Barrichello, che ha rivissuto una seconda giovinezza, rispolverando l’auge avuto in Ferrari dei tempi andati, quando il brasiliano s’inchinava soltanto a Sir Schumacher. Così il britannico Jenson Button, dopo anni di gavetta, diventa Campione Del Mondo, consacrandosi alla storia. - articolo letto 321 volte