Il centauro di Tavullia le suona a tutti
Nel G.P. della Malaysia il motociclista Valentino Rossi ha incamerato il 9° titolo iridato nel suo baldanzoso palmares, che annovera fra l’altro 103 vittorie e 58 pole, numeri che lo ergono fra i Mostri Sacri d’ogni era, probabilmente quello che più di ogni altro merita di farne parte, forse ancor più dell’eclettico Giacomo Agostini (i tempi in cui mieteva records erano senz’altro più “abbordabili”), che pure per la maggior parte degli esperti rimane inarrivabile lassù nell’Olimpo. Rossi ha infranto quasi ogni primato, gli rimangono però quelli più lusinghieri, di 123 vittorie, record stabilito proprio dal celeberrimo Agostini, e di 8 Mondiali nella Classe Regina, anche qui record appannaggio del pilota della MV Agusta. Ci sarebbe anche il numero di iridi totali, ovvero conteggiando le classi inferiori, ma il 15 del grande Giacomo è imbattibile, visto che all’epoca si poteva correre in più classi contemporaneamente. A soli 30 anni Rossi può prefiggersi ancora soddisfazioni stupefacenti, per far andare in visibilio i suoi affezionatissimi tifosi, che vedono giustamente in lui la personificazione del mito. Rossi, già da tempo nel Gotha dello Sport, col 9° iride (7 nella classe regina) ha ribadito più che mai la sua inenarrabile classe, osando quasi più del lecito, interpretando al meglio l’adagio Audaces fortuna iuvat (basta vedere i sorpassi mozzafiato in cui si è prodigato negli ultimi decisivi GP), per delle performance spericolate cui il nostro sembra non voler prescindere per nulla al Mondo. Vale non ha ancora subito le rughe del tempo, uscendo incolume dai vari mutamenti avvenuti nel circo delle moto, dai regolamenti (che a valanga si sono succeduti nell’ultimo lustro) all’ingresso di circuiti sconosciuti, magari poco praticabili. Rossi inoltre se l’è cavata con moto diverse, dall’Aprilia (con la quale nel ’97 inaugurava la girandola di trionfi) alla Yamaha, dove ha trovato la definitiva consacrazione da leggenda. Ha metabolizzato il gran numero di avversari che gli sono avvicendati, dal grande Biaggi all’emergente Lorenzo, compagno scomodo nell’attuale squadra. Vale, per buttarla sul filosofico, è una sorta di assioma della grandezza, ovvero la premessa, il punto di riferimento delle leggende. Secondo i media fra qualche anno Rossi potrebbe tentare l’avventura a bordo della …Rossa (guarda caso il soprannome pare tutto un programma) di Maranello, la Ferrari, al volante della quale potrebbe continuare a stupire non poco. Ma per il futuro c’è ancora tempo, e tanta acqua sotto i proverbiali ponti avrà modo di sgorgare, un’acqua che speriamo possa tingersi ancora di tricolore, facendo risplendere il marchio inconfondibile di THE DOCTOR. Per una laurea in…mitologia che nessuno gli potrà negare. Per sempre.
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