Stiamo accingendoci alla conclusione dell’anno sportivo 2009, ed urgono i consueti bilanci di fine stagione. L’anno che volge al termine sarà ricordato innanzitutto per il celebre exploit dei Mondiali di Nuoto, dove le nostre ragazze, in linea con la crescita generale delle quote rosa, hanno tracciato uno spartiacque col passato, andando a prendersi ori e podi a bizzeffe: su tutte la gloriosa Pellegrini, forse la più grande nuotatrice azzurra "all time". Ha sortito un certo clamore altresì la crescita esponenziale registrata nei Tuffi, con la Cagnotto a farsene portavoce, autrice di prestazioni che hanno oscurato le performance di suo papà. Gloria tutta al femminile acquisita anche nella Scherma, dove alla solita Vezzali si è aggiunta la collega d’arma Errigo e tante altre atlete emergenti che fanno da preludio ad anni densi di soddisfazioni. Sempre restando in Rosa, come dimenticare il Titolo iridato (il 2° della storia) del Tennis, con le fantastiche Pennetta e Schiavone che han toccato il cielo con un dito? Per non parlare della Canoa (immarcescibile Idem, bronzo iridato a 44 primavere e passa) o del Volley (Campionesse d’Europa!). Fra gli uomini s’ergono in alto V. Rossi, 9° Mondiale in carriera, per l’emblema dell’Italia che trionfa; i canottieri, con l’immenso Gilardoni (record di titoli Mond.) a farsene portavoce. Poi non sono mancate le delusioni, dal Ciclismo -solo briciole con Nocentini- all’Atletica (nemmeno quelle), sino allo Sci ed al Calcio, dove i tempi andati sono definitivamente andati. Fra gli eroi stranieri ricordiamo il solito Usain Bolt, a mio parere atleta dell’anno grazie ai suoi stratosferici primati stabiliti nei 100 e 200 metri piani, offuscando l’effige di Carl Lewis. A ruota troviamo naturalmente il mai domo Michael Phelps (Nuoto), forse il più grande di sempre; Roger Federer, Re della racchetta, almeno stando ai numeri inconfutabili come non mai; Lance Armstrong, tornato in sella alla Bici (dopo 3 anni dal ritiro) fra la gioia di molti e l’invidia incorreggibile di qualcuno…; e dulcis in fundo Ronaldo, calciatore autore di una delle più belle e commoventi favole mai scritte nel corso degli anni, tornando (e già questa era una notizia!) a calcare i campi di gioco dopo 13 mesi ed un infortunio assassino, perdipiù persistendo nel recitare la parte del protagonista, siglando gol a palate, come suo solito. Un Ronaldo che però paga l’età anagrafica: 33 anni, a quanto pare, sono troppi per giocare un Mondiale, a prescindere se sei il dio della pelota; chiedere a Dunga che ha detto a chiare lettere di non aspettarcelo per il Sudafrica, per quella che se confermata sarebbe una scelta azzardata. E se ci si può privare di uno come Ronaldo, mi chiedo dove andremo a finire un giorno non troppo lontano, o forse quel giorno è già arrivato… Ronaldo che fra l’altro, in ossequio a discutibili scelte, non fa parte dei candidati per il Pallone d’oro, proprio lui che avrebbe dovuto vincerlo a mani basse. Lo stesso trattamento che l’anno scorso fu riservato, fra lo scandalo generale, ad un certo Del Piero. - articolo letto 277 volte