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2009-12-02

Il Ghana 'tenta' Balotelli, forse Lippi dovrebbe pensare anche a lui...


Per quanto sia considerato un giocatore caratterialmente ingestibile, e Mourinho non lo ha mai nascosto, c'è chi non vedrebbe l'ora di poter allenare Balotelli. L'attaccante nerazzurro è sempre al centro di un interesse 'politico' da parte del Ghana, che fino all'ultimo momento tenterà di soffiarlo al calcio italiano, almeno dal punto di vista della nazionale. Non si tratta solo di voci, lo conferma lo stesso ct del Ghana, Milovan Rajevac, che a breve sarà in Italia per incontrare i vari nazionali a sua disposizione e proverà a fare il colpaccio una volta recatosi a Milano per vedersi con Muntari. Le regole oggi non vietano a Balotelli di indossare la maglia del Ghana, nonostante abbia vestito l'azzuro dell'under 21. Fino a quando un giocatore non debutta nella nazionale maggiore, può sfruttare un eventuale doppio passaporto, per questa ragione Rajevac si dice convinto di poter convincere Balotelli "perché Mario è giovane, gioca in una grande squadra ed è very very good", ha spiegato.
Insomma, si tratta di un'insidia da non prendere sotto gamba per il calcio italiano più che per l'Inter, anche se vedere SuperMario con una divisa che non è quella della nazionale azzurra di certo non farebbe piacere ai tifosi interisti e al presidente Moratti. Il prossimo assalto alla coscienza di Balotelli sarà nei prossimi giorni, la speranza è che non ceda e dia fiducia al nostro calcio, contando un giorno di diventare protagonista della nazionale italiana così come lo è oggi della rappresentativa allenata da Casiraghi. Perdere Balotelli sarebbe un grave danno per il patrimonio calcistico italiano, a prescindere dal suo carattere che ovunque viene criticato. Meglio dunque che il ct Lippi si dia una mossa e convochi l'attaccante, invece di concentrarsi solo sul passaporto di Amauri. Se il brasiliano della Juventus non vestisse la maglia azzurra la vita non cambierebbe, ma perdere SuperMario avrebbe gravi ripercussioni anche per il futuro del calcio nostrano, che non può contare oggi su giocatori di grandissimo livello, quanto piuttosto su scommesse. Belle, ma pur sempre scommesse.
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