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2009-12-28

Storia delle Olimpiadi Invernali: da Saint Moritz a Innsbruck


ST.MORITZ (SVIZZERA) 1948
Le Olimpiadi -sono le prime del Dopoguerra- ritornano in Svizzera, uno dei pochi Stati non martoriati dal conflitto che aveva messo in ginocchio soprattutto l’Europa. Norvegia e Svezia si spartirono il primato nel medagliere; l’Italia finalmente ottiene una medaglia, ed è addirittura d’Oro, ottenuta con Nino Bibbia (Skeleton), per un alloro che certifica la nostra ascesa anche in discipline prima a noi ostiche. Dopo i Giochi del 1948, lo skeleton che ci aveva regalato il 1° Oro scomparve dal programma olimpico; venne reinserito, dopo oltre cinquant'anni di assenza, ai Giochi olimpici di Salt Lake City 2002. Bibbia non abbandonò però la specialità, e continuò a gareggiare con successo per quasi trent'anni, fino al 1975, diventando una delle figure leggendarie di questo sport di nicchia, divenendo campione del mondo tre volte, nel 1955, nel 1959 e nel 1965.

OSLO (NORVEGIA) 1952
La Norvegia ospita i Giochi del ’52 ed è facile prevederne l’ennesimo monopolio della gloria. E sarà proprio norvegese uno dei più grandi atleti di sempre: il pattinatore Hjalmar Johan Andersen, infatti, stupisce il Pianeta dominando le gare di pattinaggio velocità vincendo tre medaglie d'oro. È ancora grande Italia, vincitrice di 1 Oro con Zeno Colo' (Sci alpino) ed 1 Bronzo con G. Minuzzo (Sci alpino). Zeno Colò, 3 volte iridato, fu tra l’altro l'inventore della cosiddetta posizione a uovo che ancora oggi tengono i discesisti per ridurre l'attrito aereodinamico, ma a differenza dei suoi emuli moderni, Colò usava sci di legno e non indossava il casco.

CORTINA D’AMPEZZO (ITALIA) 1956
Per la prima volta le Olimpiadi, prima ancora di quelle estive di Roma ’60, si svolgono nel Bel Paese che sfrutta l’occasione per ergersi fra le massime potenze degli sport “in bianco”, fregiandosi di 1 Oro con la coppia dei sogni composta da Giacomo Luigi Conti e Lamberto Dalla Costa nel Bob a 2. Sempre dal Bob arriveranno 2 Argenti rispettivamente con la coppia Renzo Alvera'-Eugenio Monti e dal poker d’assi formato da Renzo Alvera', U. Girardi, Renato Mocellini, Eugenio Monti. In queste Olimpiadi trionferà però l’URSS. Fra gli atleti sale alla ribalta il leggendario Toni Sailer (Austria) che si aggiudica tutte e tre le medaglie d'oro in palio nelle gare maschili di sci alpino. Toni Sailer detiene sinora il record di Ori iridati nello Sci Alpino, 7.

SQUAW VALLEY (USA) 1960
Si torna negli USA. Il medagliere se lo aggiudica ancora l’Unione Sovietica mentre gli azzurri ripiombano nelle retrovie, impinguando il bottino di 1 solo Bronzo, con la G. Minuzzo-Chenai (Sci alpino).

INNSBRUCK (AUT) 1964
L’Austria ospita codeste Olimpiadi, terminando al 2° posto nel medagliere stradominato dall’URSS. L’Italia ottiene solo 1 argento (Romano Bonagura, Sergio Zardini nel Bob) e 3 bronzi: Eugenio Monti, Sergio Siorpaes (Bob) Eugenio Monti, Benito Rigoni, Gildo Siorpaes, Sergio Siorpaes (Bob) Walter Aussendorfer, Sigisfredo Mair (Slittino). La pattinatrice sovietica Lidiya Skoblikova è la prima donna a vincere tutte e quattro le gare di velocità in un'unica edizione dei Giochi. Su tre distanze, oltre a vincere l'oro, stabilisce anche il nuovo record olimpico. Klavdiya Boyarskikh (URSS, sci di fondo) dal canto suo domina le gare femminili vincendo tre medaglie d'oro.
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