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2010-02-15

Coppa America di Vela 2010: il punto: Oracle riporta la coppa in America


LA COPPA DELLA DISCORDIA - Si è conclusa ieri sulle acque di Valencia la 33^ America’s Cup registrando l’ennesimo trionfo di un team statunitense, un successo atteso però 18 anni, visto che l’ultima vittoria era datata 1992 (America 3). In questo lasso di tempo avevano iscritto il loro nome nell’Albo d’Oro della manifestazione New Zealand ed Alinghi, 2 volte ciascuna. Una edizione, quella appena conclusasi, che sarà ricordata soprattutto per questioni legali, ovvero per le infinite dispute giudiziarie che l’hanno preceduta, visto che non si voleva mettere assolutamente d’accordo sui vari regolamenti. Il confronto legale ha visto come primi attori il sindacato svizzero Alinghi (di Ernesto Bertarelli) in rappresentanza della Société nautique de Genève (SNG), Defender della coppa in quanto vincitore della precedente edizione, e BMW Oracle Racing, capeggiato da Larry Ellison, in rappresentanza del Golden Gate Yacht Club (GGYC) di San Francisco. Quest’ultimo inizialmente contestava la designazione, fatta dal Defender, del Club Náutico Español de Vela (CNEV) come Challenger of Record, ovvero sindacato rappresentante di tutti gli sfidanti (essendo state abolite le qualificazioni, rendendo questa kermesse più apatica), ottenendo ragione dopo un lungo processo svoltosi presso il tribunale di New York, cui fanno rifermento tutte le dispute legali riguardanti l’America’s Cup. Però, l’estrema inimicizia venutasi a creare sin dall’inizio tra i due sindacati ha dato luogo ad una serie di aggiuntive dispute, per un totale di nove cause legali, su molteplici motivi che non stiamo qui ad elencare.
LE DICHIARAZIONI DI VINTI E VINCITORI - Ecco cosa ha dichiarato Alinghi mediante Ernesto Bertarelli, presidente del team e timoniere dopo la sconfitta di ieri: “La prima cosa che mi viene in mente in questo momento è qualcosa che soltanto chi ha fatto parte di Alinghi negli ultimi dieci anni può comprendere. Nel team c'è un'atmosfera unica, uno spirito unico, un rapporto unico che lega ogni persona che ha lavorato o che in qualche modo ha fatto parte del team, e per questo sono orgoglioso del nostro team e di quello che abbiamo fatto negli ultimi 10 anni”. “La cosa più importante non è quella di avere il trofeo d'argento tra la proprie mani, ma quella di avere un team di successo, che ha una sua identità, che vince e il cielo sa quanto abbiamo vinto. Se c'è una squadra che negli ultimi anni ha vinto, questa è Alinghi. In queste due ultime regate non abbiamo vinto. Eravamo svantaggiati, non avevamo una barca abbastanza veloce.
Ma credo che con quello che avevamo, con le possibilità che avevamo, abbiamo fatto del nostro meglio e abbiamo dimostrato di non mollare mai o di dare forfait.
Volevamo batterci al meglio e lo abbiamo fatto. Siamo usciti di scena a testa alta e orgogliosi di ciò che abbiamo fatto” Ecco invece quanto dichiarato da Larry Ellison (USA), armatore di BMW ORACLE Racing: “Sono molto orgoglioso del team, e desidero ringraziarli per il lavoro che hanno fatto. Un grazie speciale all’equipe di progettazione e costruzione della barca. E’ stata un’esperienza fantastica. Non ho ancora deciso dove terremo l’America’s Cup. Non basta scegliere un posto, è necessario avere l’appoggio della città, le infrastrutture e lo spazio per stabilire la base”.
UN PO’ DI STORIA DELLA MANIFESTAZIONE - Il 22 agosto 1851 per festeggiare la prima esposizione universale di Londra venne organizzata una regata nei pressi dell' isola di Wight. Venne messa in palio una coppa, realizzata dal gioielliere della regina, Garrard, chiamata Coppa delle Cento Ghinee, visto che tanto era costata.
Gli inglesi invitarono a partecipare il New York Yacht Club, il quale per l'occasione fece costruire una goletta che fu chiamata "America". La goletta America attraversò l'oceano atlantico, gareggiò contro ben 14 scafi inglesi e vinse, entrando nella leggenda.
Da allora per decenni e decenni gli inglesi tentarono in tutti i modi di riportare in patria la loro coppa.
Non ci sono mai riusciti. Saranno gli australiani, soltanto nel 1983 a portare, per la prima volta, l'America's Cup fuori dagli States...
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