Ciclismo, la Milano-Sanremo edizione per edizione: dal 1927 al 1931
1927
Vincerà dopo una lunghissima fuga di 160 km Pietro Chesi. Se non fosse per questa corsa vinta alla maniera dei fortissimi, e in perfetta solitudine, probabilmente non si sarebbe mai parlato di lui. 1928
Binda ha circa due minuti di vantaggio ma è vittima di una scivolata e poi accusa un lieve ma improvviso cedimento (racconterà lui stesso, dovuto forse ad una congestione di stomaco). Girardengo allora rientra su di lui come una furia. La decisione verrà lasciata allo sprint. Binda parte lungo ma il novese tiene la ruota per saltar fuori negli ultimi cinquanta metri e precedere di un paio di lunghezze il rivale. 1929
Vincerà in solitario il grande Alfredo Binda, noto soprattutto per aver fatto suoi 3 Mondiali e 5 Giri d’Italia (era pressoché imbattibile), aggiudicandosi 41 tappe, record che solo Cipollini nel III Millennio riuscirà ad infrangere, ergendosi a 42. Ma vi è un record che resiste tuttora ed è quello delle tappe ottenute in una singola edizione, 12. Petacchi qualche anno fa vi andrà vicino, ma si fermerà a 9, record del DopoGuerra. 1930
Michele Mara avrà l’onore di aggiudicarsi allo sprint codesta corsa, sconfiggendo fra gli altri uno stagionato Girardengo. 1931
È volata a 2 fra superman Binda e Negrini che non può far altro che arrendersi innanzi allo strapotere di Alfredo. Sfogliando l'elenco dei classificati (più di cento) c'è da meravigliarsi nel trovare il nome di Carlo Galetti quasi cinquantenne. Molto astuto, scaltro, gran pedalatore, regolarissimo, vivace ed anche discretamente veloce allo sprint, non ha compiuto imprese con grandi fughe solitarie ma indubbiamente le sue molteplici vittorie, soprattutto in gare a tappe, non devono essere sminuite. Fondista eccezionale, ha saputo sfruttare al meglio le sue caratteristiche e se avesse confidato maggiormente nelle sue qualità all'inizio della carriera, avrebbe probabilmente potuto vincere ancora di più. - articolo letto 315 volte