Ciclismo, la Milano-Sanremo edizione per edizione: dal 1954 al 1960
1954
Van Steenbergen vince in volata la Sanremo 1954. Eccezion fatta per le grandi salite è giunto ai massimi livelli in ogni specialità del ciclismo sia su strada che su pista in virtù di doti fisiche eccezionali ma non saggiamente disciplinate come sarebbe stato necessario per realizzare un palmares ancora più fornito di quello già ragguardevolissimo che descrive la sua lunga e prodigiosa carriera. Vanta fra l’altro 3 titoli iridati, record condiviso. 1955
La vittoria-bis di Petrucci sembra lontana un secolo: oggi la stampa parla di momento critico del nostro ciclismo, accenna all'età non verde di qualche mostro sacro, Coppi in primis. Il belga Derycke, un piccoletto dai capelli ricciuti e rossicci, impone la volata lunga che obbliga tutti alla resa. Lo sprint del gruppo, a 26", è regolato dal campione d'Italia, Magni, che ha la piccola soddisfazione di "bruciare" Van Steenbergen. 1956
Ormai non è più la Sanremo di un tempo: vi è una massiccia internazionalizzazione e prevalere, per gli azzurri, non è più scontato come un tempo, a causa della concorrenza sempre più agguerrita. Anche quest’anno la vittoria è appannaggio dello straniero, nella fattispecie del belga Alfred De Bruyne che trionfa in solitario. 1957
La volata è lunga, praticamente in due fasi con De Bruyne che attacca in anticipo: Poblet (Spagna) resta sempre davanti e nella parte finale è capace di un'ulteriore esplosione di forza. La media è record: 40,688 chilometri orari. Defilippis, settimo e primo degli italiani, regola nettamente il gruppo a 24". Poblet era dotato di uno spunto di velocità eccezionale e di una potenza fisica non comune. Nel suo palmares figurano ben 20 vittorie di tappa in sei partecipazioni al Giro d'Italia. Può essere ritenuto uno dei più grandi velocisti all time, simile per caratteristiche a Van Looy. 1958
Il belga Rik Van Looy, con uno sprint fantastico, fa sua la Sanremo 1958 bruciando Poblet e Darrigade. Campione eccezionale per le classiche d'un giorno è il solo a poter vantare almeno una vittoria in tutte le maggiori prove del calendario internazionale (Merckx ad esempio non ha mai vinto la Parigi-Tours). Dotato di un temperamento aggressivo senza pari è riuscito ugualmente, sopperendo alla mancanza di qualità specifiche come scalatore e cronoman, ad assicurarsi di anno in anno numerosissime vittorie che ne fanno il secondo plurivittorioso di ogni tempo. 1959
Stavolta la vecchia volpe Poblet (classe 1928) affronta la volata da lontano sulla sinistra rasentando le transenne. Van Looy non si vede e per Poblet c'è il bis su Van Steenbergen e gli altri belgi Léon Van Daele, Marcel Demulder, Michel Van Aerde. Primo italiano è Vito Favero, sesto. 1960
Dopo un chilometro di salita scatta ripetutamente,il francese Privat, e solo Nencini tenta di resistere. Invano. - articolo letto 307 volte