Ciclismo, la Milano-Sanremo edizione per edizione: dal 1961 al 1966
1961
Il francese R.Poulidor vince con 200 m di vantaggio su Van Looy. Poulidor è' stato, per quasi vent'anni, uno dei personaggi più popolari e amati non solo in Francia. A dispetto della definizione di "eterno secondo" che gli è stata affibbiata, vanta un palmares prestigioso nel quale spiccano la Milano-Sanremo '61 e la Freccia Vallone '63, la Vuelta di Spagna '64. Ma sono stati i suoi piazzamenti al Tour a renderlo celebre, tanto da convincermi ad inserirlo fra le leggende del pedale. 1962
A 12 chilometri dall'arrivo il piccolo belga Daems piomba su Bailetti e sul Poggio schizza via come lanciato da una fionda. Daems (così chiamato per via del suo fisico simile a quello di un lottatore) vince in solitario, per la gioia del suo d.t., Fiorenzo Magni, mai riuscito da ciclista a trionfare sul traguardo di Sanremo. 1963
Si decide tutto in volata ristretta e vince il francese Groussard. Per l’Italia è ancora buio pesto, in tutti i sensi, visto che quando arriviamo il sole è già tramontato. 1964
Nella volata a due di Via Roma, Simpson scatta sulla destra, Poulidor quasi lo affianca ma poi crolla. Primo degli italiani, 7°, è Renato Pelizzoni, venticinquenne di Drissone. Ancora troppo poco! La vittoria di Petrucci è lontana anni luce. Simpson è ritenuto non a torto il miglior corridore ad aver attraversato la manica, tanto da ottenere dalla regina Elisabetta il titolo di baronetto dopo aver conquistato codesta Milano-Sanremo. Al Tour de France del '67 si compì il tragico destino di questo ottimo corridore. Il 13 luglio durante la scalata al Mont Ventoux, giunto a 1500 metri dalla cima di “quella orribile montagna di sassi”, dove l'ossigeno scarseggia, cadde una prima volta, si rialzò e dopo pochi metri cadde di nuovo: inutile la corsa all'ospedale di Avignone dove spirò un'ora e mezzo più tardi per collasso cardiaco (si parlò di letale effetto degli additivi chimici). La prima vittima illustre del doping.
1965
Ed ecco come da copione la volata: vinta dall'olandese Den Hartog sul nostro Adorni. Per l’Italia solo un onorevole 2° posto, giusto per tornare a sognare, respirando aria di competitività. Di certo i tempi in cui facevamo man bassa di successi, da Binda a Bartali, saranno irripetibili.
1966
Ancora volata ristretta: Durante scatta sulla destra di Via Roma, davanti al campione italiano Dancelli, mentre sulla sinistra rinviene, in modo prepotente, Merckx che si trascina Van Springel. La lotta è vibrante ma ancora una volta la vittoria è straniera. Vince il giovane Merckx, la 1^ di 7 Sanremo. Non a caso Merckx è ritenuto il più grande di sempre, almeno stando al palmares ineguagliabile, dove non manca nulla, a partire dal Tour, vinto 5 volte, sino al Giro, impreziosito da altrettanti successi finali, passando per 3 Mondiali, ecc… ecc… - articolo letto 273 volte