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2010-03-16

Mondiale F1: Il risveglio della Ferrari nel GP del Bahrein ed il cavallino tornò a galoppo


Dopo un anno sabbatico, ed aver riflettuto sui propri errori, la Ferrari è tornata prontamente a sorridere, e lo ha fatto nel migliore dei modi, confezionando nel deserto la 70^ doppietta della storia, avvalendosi della verve del neo acquisto Fernando Alonso, ex bi-Campione del Mondo, e del relativo scudiero Felipe Massa, al ritorno alle gare dopo il drammatico incidente dello scorso anno.
Un Cavallino dunque tornato rampante in tutto e per tutto, e che si appresta a ripristinare le vecchie gerarchie messe in pericolo da numerose outsiders nel 2009, in primis dalla Brawn GP, quest’anno Mercedes, dove milita l’eterno Michael Schumacher, tornato alle corse a ben 41 anni, dopo 3 di (pit) stop. E uno dei motivi più avvincenti della nuova stagione è sicuramente rappresentato dalla presenza del 7 volte iridato, che conferirà maggior pepe ad uno sport ultimamente in leggero declino di popolarità.
Tornando alla Ferrari (eterna anch’essa) ricordiamo che le Rosse partivano in griglia subito a ridosso del tedesco Sebastian Vettel (che l’anno precedente fu persino in corsa per il titolo), che nella seconda parte di gara cederà di schianto allo strapotere della Scuderia modenese. Alla fine Vettel si farà risucchiare anche da Hamilton su McLaren. 5° posto per Rosberg su Mercedes, precedendo il già citato Schumacher, mostratosi già in grado di competere coi migliori.
Stefano Domenicali, il direttore della gestione sportiva della scuderia, si gode il successo: “Siamo contenti - ha detto Domenicali a Radio Anch'io Sport -, il nostro risultato è la dimostrazione che alla fine della stagione il lavoro paga. Il calcio insegna, però, che si deve essere prudenti: il campionato si è riaperto quando si pensava fosse chiuso. Noi dovevamo fare una macchina competitiva e lo abbiamo fatto, ma i nostri avversari sono lì: la Red Bull è partita in pole, poi ci sono McLaren e Mercedes. Tutto è molto aperto, siamo partiti bene con qualche problema da gestire, ma meglio farlo con i punti in tasca"."È una Ferrari a due punte - chiarisce -, non c'è una prima guida: l'importante è che i due piloti sappiano quale è la loro area di movimento, per non scontrarsi sul dischetto. Loro sono la punta, ma dietro c'è tutta la squadra".
"Alonso è un campione, un pilota che sa indirizzare lo sviluppo della macchina, ma non voglio sottovalutare le qualità, umane e tecniche di Felipe Massa: rivederlo sul podio mi ha dato una grande emozione. È giusto che ognuno provi a battere l'altro, sono piloti di F.1, ma sanno che la prioritá è la squadra, è la Ferrari".
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