Soltanto uno su 551 giocatori di Serie A, ce la fa a giocare senza essere passato per i settori giovanili. E' il caso di Adriano Ferreira Pinto, classe 1979, costretto a lavorare come muratore, almeno fino a qualche anno fa, a San Paolo. L'esterno dell'Atalanta si concedeva al campo il sabato, assieme agli amici, su improbabili campetti arrangiati nel suo quartiere deve abitava. In queste stremanti partitelle, fu notato, a 20 anni compiuti, da un osservatore che lo portò all'Uniao Sao Joao, squadra paolista della città di Araras. Esordì subito con un gran goal davanti ad oltre ventimila tifosi e di li a poco fu cercato da scout belgi. Così firmò per lo Standard Liegi, ma si incupì ancora prima di cominciare, sconfitto dalla solitudine. Per questo ritornò in Brasile, per un periodo mollò il pallone e riprese in mano la cazzuola. Poi il rilancio e nel 2001 eccolo in Italia:Lanciano, Perugia, Cesena ed ora Atalanta. Sono queste le storie di amore che devono essere raccontate. - articolo letto 344 volte