Genoa e Bologna erano nuovamente favorite per la vittoria, coi liguri che inseguivano il loro decimo successo. “Ma gli emiliani erano ormai una forte, giovane e dinamica realtà del campionato, e soprattutto avevano un protettore molto altolocato in Leandro Arpinati. Gerarca fascista, amico e conoscente di lunga data del duce, vicesegretario nazionale del suo partito, era un fervente sportivo e sfegatato tifoso del Bologna, la squadra della sua città, di cui era stato eletto vicepresidente. La protezione del potentissimo uomo politico risulterà determinante per i destini della società felsinea. Al Bologna bastò sbarazzarsi poi dei romani dell'Alba, per vincere il suo primo scudetto, bloccando a tutt'oggi la crescita del palmarès della formazione genoana che da quel momento cominciò una lenta marcia di decadimento nelle gerarchie del calcio italiano”. - articolo letto 342 volte