93° Giro D'Italia, 7°tappa: il fango rinverdisce l'epoca eroica
Le caratteristiche del percorso - Oggi la carovana rosa, dopo 2 tappe di transizione (che hanno registrato i successi del francese Pineau e dell’australiano Lloyd, in barba ai velocisti…), doveva cimentarsi su un percorso a dir poco ostico (da Carrara a Montalcino, 222 km), con strade sterrate in salita (circa 15 km) simili alla Roubaix, da sfiancare anche i corridori più “testati “. A rendere la tappa quasi da tregenda vi ha pensato la pioggia, che ha letteralmente sfigurato i corridori. Refrain d’epoca - In appendice alla già gravosa percorrenza la pioggia è stata la vera protagonista dell’odierna frazione, facendo fluttuare verso l’alto il coefficiente di difficoltà di Nibali & compagni. Tutti i ciclisti hanno concluso la prova sfiniti e zeppi di fango come mai avevo assistito in oltre 14 anni di onorata passione ciclistica. Pareva di assistere ad una tappa stile anni ’30, quando il ciclismo apparteneva all’epoca eroica. Il vincitore, ad esempio, l’australiano Cadel Evans, più che un corridore sembrava un guerriero che aveva appena concluso chissà quale battaglia. Una tappa che ha elevato oltremisura il sacrificio richiesto agli atleti, inversamente proporzionale a quanto in voga nei tempi moderni, in cui spesso ci si lamenta della troppa generosità di certi percorsi. Nibali e Basso vittime illustri - La vittima illustre di codesta frazione d’antan è stato sicuramente Vincenzo Nibali, che ha dovuto abbandonare il simbolo del primato a causa di una caduta che gli ha fatto perdere secondi preziosi, condizionando anche il buon esito del Giro, che sembrava vederlo favorito. La vittoria, come detto, è andata ad Evans, che ha preceduto allo sprint Cunego (tornato finalmente in palla al Giro dopo anni di oblio) e Vinokourov, nuova maglia rosa. A 6’’ si è piazzato un ottimo Pinotti, a 12’’ lo spagnolo Arrojo ed a 27’’ un sorprendente Garzelli. Nibali e Basso hanno tagliato il traguardo attardati di circa 2’, e così, oltre al messinese, anche il varesino abbandona i sogni di gloria, visto che già alla prima asperità è rimasto con le pive nel sacco…In classifica generale adesso “Vino” precede di 1’12’’ Evans, 1’29’’ Millar, 1’30’’ Karpets, 1’33’’ Nibali, 1’40’’ Pinotti, via via tutto il resto del plotone. Basso è a 1’51’’, Cunego a 3’08’’ (paga dazio alle crono!!!), Sastre ad oltre 7’. Domani il Giro vivrà il suo primo arrivo in salita nella Chianciano-Terminillo di 189 km. Il tracciato attraversa le colline dell’Appennino centrale. Dopo i Gpm di terza categoria al Valico di Monte Nibbio e alle Marmore, negli ultimi 16 km i corridori affronteranno la scalata al Terminillo. - articolo letto 330 volte