L’allenamento di boxe applicato al calcio: intervista al trainer Gianluca Zoppi

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Gianluca Zoppi

Il trainer ha allenato negli anni alcuni calciatori di Serie A sottoponendoli a un workout innovativo ispirato al pugilato

GENOVA – Pietro Pellegri, Mimmo Criscito, Francesco Caputo. Keita Balde, Christian Zapata. Sono soltanto alcuni dei calciatori di Serie A, o che hanno militato in Serie A, che si sono affidati al trainer genovese Gianluca Zoppi. O meglio al suo particolare metodo di allenamento di boxe applicato alla preparazione dei calciatori professionisti e mirato a un miglioramento fisico e mentale degli atleti. Noi di www.calciomagazine.net lo abbiamo incontrato e gli abbiamo rivolto alcune domande. Ecco cosa ci ha detto.

Descrivici brevemente il tuo percorso professionale

Il mio percorso professionale nasce fondamentalmente per la devozione e la passione per lo sport. Iniziando un lungo percorso formativo prima come Personal Trainer fitness, e poi successivamente istruttore di Pugilato seguendo tutto un iter fino ad arrivare alla qualifica di Tecnico Sportivo CONI della federazione pugilistica Italiana”.

Boxe e calcio: quali sono le caratteristiche comuni?

“Diciamo che una delle caratteristiche comuni, sono che la boxe come il calcio sono sport di situazione. Il gioco del calcio come tutti gli sport di situazione è uno sport aciclico che necessita l’esecuzione di spostamenti e di movimenti fatti ad altissima velocità, eseguiti più volte durante la partita e soprattutto intervallati da tempi di recupero brevi. Poi chiaramente le differenze sono diverse per quanto riguarda anche l’aspetto tecnico e tattico anche perché nel calcio si usano solo i piedi, nella nobile art, si usano entrambi”.

In cosa consiste il tuo metodo di allenamento?

Il mio metodo di allenamento consiste principalmente in parte, sulla base della preparazione pugilistica essendo una delle più complete di tutti gli sport. Richiede e consiste, nello specifico, molto allenamento dove va a sviluppare la rapidità, la coordinazione e la prontezza di esecuzione e soprattutto la concentrazione, aspetto fondamentale per allenare anche la mente. La preparazione atletica del pugilato aiuta ad acquisire e migliorare la velocità la reattività, il fiato e riflessi. Faccio un lavoro di coordinazione fisica ma anche mentale di concentrazione e applicazione. Seguendo esercizi propedeutici con metodologie innovative ed efficaci. Ecco perché la Boxe si può associare anche al calcio”.

Su cosa ti basi per organizzare un programma di lavoro e come lo imposti a seconda del calciatore che hai di fronte?

“Diciamo che in diversi anni ho allenato tanti giocatori, inutile menzionare, lo si vede anche dal mio profilo Instagram: @giantrainer dove spesso vengo contattato direttamente. Per ognuno di loro organizzo sempre una sessione di workout fatto su misura in base alle sue caratteristiche e alle proprie esigenze. Ovviamente, senza mai sovraccaricare e soprattutto attenendomi scrupolosamente sempre ai loro programmi di allenamento con le loro società calcistiche. Difatti, i miei allenamenti sono integrativi e vengono spesso eseguiti durante le pause o alla fine campionato”.

Quanto a livello mentale il tuo allenamento può incidere sulla ripresa di un calciatore che è reduce da un periodo difficile o da un brutto infortunio?

“L’aspetto mentale la base di tutti gli sport! Con un atleta professionista, si parte da un percorso che prevede diversi allenamenti cercando di trasmettere sicurezza e autostima all’atleta, proprio come nel pugilato. Il pugilato è uno sport in cui è importante trasmettere diverse emozioni e sensazioni. Acquisire autostima porta dei benefici anche in campo. L’aspetto mentale è basilare: la testa è tutto. Come la centralina in una macchina. Un trainer deve riuscire ad incidere anche sotto l’aspetto psicologico. Attraverso degli esercizi mirati, affinché l’atleta recepisce la sicurezza dei propri mezzi. Un trainer deve essere anche un gran motivatore, deve trasmettere determinazione e convinzione all’atleta. Il Trainer deve risultare come una figura decisa e forte. Ci sono molti trainer estremamente preparati, ma purtroppo non riescono a motivare i giusti valori all’atleta. In questa situazione la Noble Art, del pugilato aiuta tanto veramente tanto ad arricchire la propria autostima. Essendo un’arte educativa e altamente formativa, che migliora la forza interiore: diminuisce l’aggressività e aumenta la sicurezza”.

Quale è il ruolo della nutrizione sul programma di allenamento di un calciatore?

Il ruolo della nutrizione, anch’esso è la base in tutti gli sport, ma direi anche nella vita di ognuno di noi. C’è ancora molta profanità nel settore nutrizionale. Quello che posso sempre consigliare è di affidarsi ad uno specialista affermato nel settore alimentare”.

Raccontaci un aneddoto o un ricordo per ognuno dei calciatori che hai allenato

“Che dire, direi che di ricordi e aneddoti ne ho davvero diversi. Quello che mi risalta sempre in mente è quello vissuto con Keita Balde, grandissimo Atleta. Tante soddisfazioni insieme. Alla fine del campionato 2021, mi chiese di allenarsi con me e facemmo praticamente il ritiro insieme. Quando Keita approdo al Cagliari, risulto uno dei migliori ai test fisici dove Semplici allora CT del Cagliari gli fece i migliori complimenti”.

Infine una curiosità, anzi due…E quelle foto con Cristiano Ronaldo e Papa Francesco?…

“Una curiosità che mi chiedono in tanti. Devo dire che sono stato davvero molto fortunato. Ho avuto la fortuna e la possibilità di avvicinare Cristiano Ronaldo. E non solo. Chiesi un incontro con Ronaldo tramite la dirigenza della società. Mi ricordo che non era per niente facile, ma anche lì, grazie alla Noble Art, ci son riuscito. Ronaldo è molto appassionato della Boxe, quando gli dissero che io ero un Tecnico Istruttore Federale, mi concesse un incontro scambiando due parole e anche qualche figura di pugilato. Lo si vede anche dalla nostra immagine insieme, riuscendo a metterlo in guardia e facendolo anche sorridere. Che soddisfazione ricevere anche la sua maglia autografata! Il Santo Padre! Un’altra immensa fortuna. Non facile, ma come si suol dire: al posto giusto nel momento giusto. Grazie ai miei allenamenti con diversi calciatori di seria A sono riuscito ad avere udienza tramite le società calcistiche. Bellissima esperienza indimenticabile!”.