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Analisi tattica Monaco-Juventus: tra modulo elastico e ripartenze

La Juventus sbanca Monaco con un secco 2-0. A Torino i bianconeri affronteranno la gara di ritorno con la consapevolezza di un vantaggio non indifferente. Le reti portano entrambe la firma di Gonzalo Higuain (29′ pt, 14′ st) e l’assist di uno scatenato Dani Alves

MONACO – La Juventus espugna lo Stade Louis II per la prima volta nella sua storia. Nei confronti precedenti infatti i bianconeri non avevano mai vinto. Una sconfitta rimediata in semifinale nel 1998 e un pareggio ai quarti nel 2015.

Una sfida che aveva un epilogo già scritto in partenza, ma la Juventus ha saputo stupire ancora e lo testimoniano i titoli offerti questa mattina dai quotidiani francesi. I gol sono due gemme preziose spuntate da una prestazione rocciosa. A secco Mbappé e compagni che in Europa viaggiavano ad una media di tre gol a partita.

Il primo è di rara bellezza: cinque passaggi per capovolgere l’azione (di cui due di tacco) e gol di Higuain. Il secondo invece porta sempre la firma di Higuain che si è saputo liberare dalla marcatura di Glik sul secondo palo e ha accolto ottimamente la pennellata di un Dani Alves sublime.

Una Juventus elastica e impenetrabile

Allegri lancia segnali chiari sin dall’inizio. Lo schieramento di Barzagli terzino e lo spostamento di Dani Alves nella posizione di esterno sottolineano l’estremo rispetto dei bianconeri nei confronti del Monaco. Sidibé è temibilissimo sulla fascia, per questo Massimiliano Allegri ha scelto di coprirsi di più a destra, con Cuadrado in panchina.

Il 4-2-3-1 di ieri in realtà ha ben poco del 4-2-3-1 visto nelle ultime gare. La Juventus è stata piuttosto elastica nell’adozione del modulo che dipendeva molto dai recuperi di Dani Alves. In fase difensiva si ricomponeva la BBC con l’ex Barcellona e Alex Sandro esterni. Nel caso Dani Alves non fosse riuscito a recuperare in tempo la posizione, la Juventus si schierava col classico 4-4-2 in fase di contenimento con Alex Sandro e Barzagli terzini e Dani Alves e Mandzukic che si abbassavano sui due della linea mediana.

In fase offensiva, Allegri ha chiesto più volte a Mandzukic e Dani Alves di stare larghissimi sulla fascia. Effettivamente l’assetto tattico del Monaco lasciava grandi spazi sulle fasce opposte rispetto alla zona di sviluppo dell’azione.

Come si è mosso il Monaco

Grande partita anche quella del Monaco che per un periodo del primo tempo si è mostrato pericolosissimo. Il divario tecnico rispetto ai bianconeri si vede, per questo Jardim ha preparato una gara di rimessa. Tutti, o quasi, dietro la linea della palla ad aspettare l’errore della Juventus per poi ripartire grazie ai suoi gioiellini offensivi.

Per indurre la Juventus all’errore, Jardim spostava la maggior parte dei suoi uomini il più vicino possibile al raggio di azione della Juventus in modo da creare densità attorno ai giocatori bianconeri e chiudergli gli spazi.

Il pressing alto veniva richiamato da Falcao quando i difensori della Juventus giravano palla sulla trequarti. Pressing che ha funzionato un paio di volte dove i menegaschi, recuperata palla, sono andati subito a concludere l’azione.

Riccardo Varveri
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Riccardo Varveri

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