Atalanta-Milan: la chiave tattica

Due punti nelle ultime cinque partite, vittoria che manca dalla 16esima giornata contro il Parma, 8 gol subiti e solo 2 realizzati sempre nelle ultime cinque giornate di campionato: numeri che fotografano un momento di evidente inflessione per la squadra bergamasca, che comunque mantiene un margine abbastanza rassicurante di sei punti sulla zona salvezza. Il Milan invece è reduce dalla vittoria casalinga contro il Bologna che è valso la conquista della sesta piazza in classifica, scavalcando la Roma di Zeman, con conseguente iniezione di fiducia per tutta la squadra.

Anche sul mercato qualcosa si sta muovendo, e probabilmente si sta muovendo anche nella direzione giusta: accantonate le suggestive ipotesi di ingaggiare i vari Kakà, Balotelli e Drogba [giocatori di indubbio valore, ma con ingaggi e prezzi del cartellino non in linea con l’attuale momento di Via Turati ndr], l’impressione è che Adriano Galliani si stia concentrando sopratutto sul reparto arretrato, forse il settore più bisognoso di qualche ritocco, concludendo una serie di operazioni molto intelligenti. Lo scambio Zaccardo-Mesbah è infatti ufficiale e manca solo l’annuncio per l’operazione che potrebbe portare al ritorno di Acerbi al Genoa in cambio del riscatto di Constant, elemento che ha dimostrato la propria utilità sopratutto negli ultimi mesi. E se i conti devono tornare, seguendo il vecchio adagio di Galliani “Se parte un giocatore, arriva un giocatore”, per chiudere il cerchio ai rossoneri manca un centrale..

Tuttavia i rossoneri dovranno essere bravi a concentrarsi solamente sulle vicende di campo, lasciando operare la società per quanto riguarda il mercato: nonostante il periodo non proprio brillante che sta attraversando l’avversario di domani infatti, la trasferta all’ Azzurri d’Italia ha storicamente nascosto molte insidie per il Diavolo, che ha sempre sofferto la squadra Atalantina.

QUI ATALANTA – Lo schema tattico scelto da Colantuono, fresco di rinnovo contrattuale con la società Orobica, è il 4-3-1-2; schema di Ancelottiana invenzione, dove un centrocampista molto tecnico [nella fattispecie, Cigarini] viene schierato di fronte alla difesa e si occupa dell’impostazione della manovra, scortato da due giocatori di rottura che operano ai suoi lati. In avanti lo schema è abbastanza classico e prevede Denis come punto di riferimento per il gioco di sponda con i compagni, aiutato da una seconda punta che ha licenza di spostarsi lungo tutto il fronte d’attacco per cercare la posizione migliore da cui colpire l’avversario. L’arma segreta spesso usata dal tecnico è inoltre l’ingresso a partita in corso di De Luca, prospetto molto interessante già titolare della nazionale Under 21 di Devis Mangia: è un attaccante molto veloce e per questo potrebbe risultare decisivo proprio a partita già iniziata, quando gli avversari potrebbero accusare un calo fisico.

QUI MILAN – Quello che ci aspettiamo dai rossoneri è di non rivedere per l’ennesima volta un primo tempo arrendevole: le squadre allenate da Colantuono sono infatti sempre molto ordinate nel posizionamento e rappresentano spesso avversarie da affrontare con pazienza, perchè potrebbe essere molto difficile trovare il varco giusto per sbloccare la sfida. Di conseguenza, concedere un tempo all’avversario potrebbe rivelarsi un errore fatale, anche perchè l’Atalanta ha già dimostrato ai rossoneri durante la sfida nel girone di andata di possedere le armi per mettere in crisi l’avversario in contropiede.

LA CHIAVE TATTICA: L’Atalanta è una squadra piena di “piedi buoni”: Cigarini, Bonaventura, Moralez e Troisi sono giocatori dotati di un buonissimo tasso tecnico e capaci, se in giornata, di far correre a vuoto l’avversario. Il momento negativo attraversato dalla formazione bergamasca potrebbe inoltre essere utilizzato per caricare i giocatori che potrebbero essere spinti a ripetere il risultato dell’andata per invertire il trend anche dal punto di vista psicologico. Occorrerà dunque una partita molto ordinata e paziente da parte del Milan per avere ragione dell’avversario. Marcatura a uomo su Cigarini [un calciatore che, tra l’altro, ha segnato spessissimo al Milan] fortemente consigliata; è il calciatore dal quale parte sempre l’azione dell’Atalanta.

DA SCHIERARE: L’attacco Niang-Pazzini-El Sharaawy sta pian piano trovando l’intesa e costituisce al momento il punto forte dei rossoneri: i due elementi giovani operano sugli esterni e contribuiscono con la corsa e con le loro doti tecniche a rendere la manovra rossonera imprevedibile e perciò pericolosa, l’attaccante italiano invece sta vivendo un momento di buona forma e dunque, benchè non sia esattamente l’attaccante ideale per un 4-3-3, è giusto schierarlo per sfruttarne al meglio lo stato di forma. Osservate attentamente i movimenti di Niang: le tantissime corse di sacrifico testimoniano che il giocatore ha imparato dai propri errori extracalcistici e ha deciso di mettersi a lavorare con il giusto impegno e la giusta umiltà; non dimentichiamo che il ruolo ideale per il francesino sarebbe quello di centravanti. Niang si sta mettendo a disposizione dell’allenatore, dimostrando che la mentalità è quella giusta per sfondare nel calcio a grandi livelli.

DA EVITARE: Arrivati a questo punto, proverei ad escludere per qualche partita Boateng, che continua ad apparire un corpo estraneo al Milan. Nelle ultime partite infatti il Tedesco-Ghanese ha strappato prestazioni sufficienti, ma continua a non sembrare più il giocatore che pressava con costanza e attaccava gli spazi che eravamo abituati a vedere fino al termine dell’anno scorso. Nocerino è un elemento indubbiamente meno talentuoso ma anche più disciplinato tatticamente e potrebbe essere l’elemento adatto per incaricarsi della marcatura ad uomo su Cigarini.

[Alessandro Alampi – Fonte: www.ilveromilanista.it]

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