Blatter: un’idea per limitare le “simulazioni”

Se un giocatore è a terra, alla squadra avversaria non è richiesto di mettere la palla fuori e l’arbitro deve intervenire solo se ritiene ci sia di mezzo un infortunio serio. Se il giocatore finito a terra cerca di rientrare in campo subito dopo essere stato portato via, l’arbitro può allora farlo aspettare fino a quando l’inferiorità numerica non abbia avuto un impatto sulla partita. È questa l’ultima idea del presidente della Fifa, Joseph Blatter, che nel suo edioriale settimanale per la Fifa chiede collaborazione ai calciatori: “Bisogna dare un taglio a questi imbrogli sarebbe una forma di rispetto verso avversari e tifosi ma anche verso se stessi in quanto professionisti e modelli – sottolinea Blatter, come riportato da gazzetta.it -.

Questo genere di cose viene trattato con disprezzo in altre discipline sportive ma è diventato qualcosa di accettato, di normale nel calcio. Anche se la simulazione è qualcosa di scorretto e appare assurda quando viene rivista al replay, c’è chi la considera una furbata o, nel peggiore dei casi, un peccato veniale. E mi riferisco anche a certi tuffi in area per avere un rigore, una cosa che trovo profondamente irritante specie quando il giocatore mezzo morto torna alla vita non appena lasciato il campo. La linea del fallo laterale sembra avere poteri rigenerativi che nemmeno i medici sanno spiegare. La palla passa agli arbitri”.

[Andrea Centogambe – Fonte: www.lalaziosiamonoi.it]

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