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Bologna-Roma 0-1: decide Nainggolan, rossoblù a testa alta

Dopo la buona prestazione offerta la scorsa settimana a San Siro con il Milan, vanificata solo nel finale dalla prodezza di Balotelli, il Bologna disputa un’altra ottima partita contro un avversario ancora più forte, la spumeggiante Roma di Garcia. Anche stasera però i punti portati a casa, pur senza meritarlo, sono inesorabilmente zero, e la classifica continua a far paura. C’è da dire però che prima di questo complicato trittico di partite, con la ferita aperta dalla partenza di Diamanti ancora fresca e tanti dubbi sul futuro, quasi tutti temevano che i rossoblù sarebbero andati incontro a una serie di sconfitte più o meno rovinose. E invece no, i ragazzi di Ballardini hanno saputo compattarsi, diventare squadra, è sono andati vicinissimi a ottenere tre risultati utili consecutivi. Ovviamente bisogna guardare la realtà, che dopo la fondamentale vittoria di Torino parla di due sconfitte, ma a differenza di un mese fa, oggi qualche motivo in più per essere ottimisti c’è, eccome.

Curci, pur non essendo sempre bellissimo da vedere, specialmente nelle uscite alte, ha acquisito sicurezza ed è finalmente diventato un fattore positivo, così come la difesa, che grazie al ritorno di Cherubin, alla continuità di rendimento di Natali e soprattutto di Antonsson, e all’affidabilità di Mantovani, sembra essersi stabilizzata. Questa sera è stato Nainggolan a colpire, da sottomisura al 38’ del primo tempo, imbeccato da un superbo suggerimento di Pjanic, ma nell’arco dei novanta minuti il rullo compressore giallorosso si è reso pericoloso solo in un altro paio di occasioni, al 19’ con un colpo da biliardo di Destro che ha ballonzolato beffardo sul palo, e al 30’ della ripresa con Taddei, che servito alla perfezione da Ljajic ha sparato addosso a Curci.

Venendo al centrocampo, posto che Perez è un elemento semplicemente essenziale ai fini dell’equilibrio della squadra, il dinamismo di Lazaros e la crescita di Krhin, soprattutto in termini di personalità, hanno giovato all’intero reparto, che oggi ha potuto contare nuovamente sulla verve tecnica e agonistica di Panagiotis Kone, schierato dal mister di Ravenna prima come mezzala e successivamente sull’out di destra al posto di Garics. Quest’ultimo in fase offensiva è ancora un po’ troppo timido, poche volte si spinge in avanti, mentre dalla parte opposta Morleo sembra davvero in crescendo, pur palesando i soliti limiti quando è chiamato a crossare dal fondo. Bella la sua immagine al novantesimo, con i crampi, dopo aver dato tutto, l’emblema dello spirito giusto da gettare sul rettangolo verde quando si sta lottando per la salvezza. Da sottolineare anche la positiva mezzora del brasiliano Ibson, che si è piazzato in cabina di regia, ha garantito buone geometrie e ha pure sfiorato il gol in spaccata al 40’ dopo una sponda volante di Bianchi. Ascoltando le parole di elogio spese per lui da Ballardini a fine gara ai microfoni di Sky, si intuisce che già a partire dal prossimo match contro il Verona lo potremmo vedere in campo fin dall’inizio.

E alla fine arriviamo all’attacco, quello che probabilmente è il tallone d’Achille di questo Bologna. Si tira poco in porta, troppo poco, e quasi mai sono gli attaccanti ad arrivare alla conclusione. Bianchi ci ha provato al 7’ con un delizioso pallonetto da fuori area, troppo debole però per impensierire De Sanctis. Cristaldo ha corso, ha lottato, ma ha anche sbagliato numerosi passaggi e non si è mai messo in luce all’interno dell’area di rigore. Per Moscardelli solo dieci minuti nel finale, ma molto positivi, impreziositi dal perfetto traversone recapitato all’ultimo istante sulla testa di Lazaros, che da due passi ha clamorosamente spedito la sfera sul fondo, gettando alle ortiche la rete del pareggio. In avanti bisogna crescere, e anche molto, perché sarà anche retorica ma se giochi bene e non segni le partite non le vinci. Con la Roma, tutto sommato, pur storcendo il naso, ci può anche stare, ma quando ci saranno da affossare le varie Sassuolo, Livorno, Chievo e compagnia pericolante, si dovrà attaccare con più veemenza e colpire senza pietà. È un obbligo.

[Simone Minghinelli – Fonte: www.zerocinquantuno.it]

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