Cagliari-Milan, l’analisi tattica: i momenti chiave

Brutta partita quella messa in scena dal Milan a Is Arenas: i rossoneri infatti sono stati salvati da un rigore nei minuti finali dell’incontro e complessivamente si sono resi pericolosi solamente nella parte finale del secondo tempo, ma per il resto dell’incontro il Milan non è mai riuscito a creare minacce e si è fatto sorprendere dalla velocità di Ibarbo, che nel primo tempo ha messo a ferro e fuoco la retroguardia della squadra ospite.

Tutti i nostri timori espressi alla vigilia si sono rivelati esatti: Dalla difesa, messa in crisi dalle accelerazioni del Colombiano, al facilmente ipotizzabile appannamento di Balotelli, che mostra impegno ma non riesce ad essere incisivo come in altre occasioni. A nostro avviso, è stato un errore tenerlo in campo per tutti i 90 minuti di gioco: impensabile che dopo mesi e mesi di inattività il calciatore sia in grado di giocare 3 partite in una settimana ad alti livelli.

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– L’impostazione della fase difensiva rossonera, nel complesso, soprattutto nel primo tempo è stata errata: si è notato in più occasioni come la difesa perdesse la linea ed essendo maldisposta, ha concesso metri di libertà ad Ibarbo, che invece è un calciatore da marcare molto vicino, in quanto diventa pericoloso se prende velocità.

– Sul gol del vantaggio cagliaritano c’è un evidente errore dei due centrali rossoneri. Mexes stacca a vuoto e lontano da tutti, mentre Zapata perde Ibarbo in avvio e dunque è in ritardo per contrastarlo efficacemente. Le marcature a uomo risultano sempre approssimative in questo tipo di situazioni da parte della difesa rossonera, che non ha caso quest’anno ha subito ben 12 gol su colpo di testa. Nel complesso quindi la prestazione dei due centrali è stata al di sotto della sufficienza nella giornata di ieri.

– La scelta del centrocampo muscolare non ha ripagato Allegri. La differenza tra Ambrosini e Montolivo si è vista tutta quando il capitano rossonero è stato chiamato ad impostare il gioco. Abbiamo assistito in molte occasioni ad un Milan che non era in grado di verticalizzare rapidamente e che nel complesso fermava troppo il pallone tra i piedi dei propri mediani: in questo modo il Milan non riusciva mai a trovare il Cagliari scoperto in fase difensiva, dal momento che la squadra isolana, sfruttando la lentezza della manovra avversaria, aveva sempre il tempo per riorganizzare la linea difensiva. A questo proposito l’esclusione dal primo minuto di Boateng, che era l’unico giocatore tra quelli a disposizione in grado di dare un po’ di velocità al gioco, pesa come un macigno sulla coscienza del tecnico rossonero.

– Con il passare dei minuti si è palesato con sempre più evidenza l’appannamento di Balotelli, che ha avuto un pesante risvolto tattico: L’attaccante infatti non è stato abbastanza lucido per accorciare verso il centrocampo in più di un’occasione, con il risultato che la squadra molte volte è parsa divisa in due. L’attacco era troppo isolato, e perciò condividiamo la scelta di cambiare l’assetto in corsa ed inserire Robinho e Bojan, giocatori che hanno contribuito meglio al raccordo tra i due reparti. La scelta però è stata tardiva: il differente assetto scelto da Allegri ha permesso una manovra più fluida e ha risparmiato a Balotelli molte corse di sacrificio, permettendogli di concentrare i suoi sforzi negli ultimi metri di gioco e risultando dunque più efficace, ma il correttivo andava decisamente apportato prima. La prima sostituzione è arrivata al 60esimo, e il ritardo nell’effettuare il primo cambio è stato spesso un difetto di Massimiliano Allegri.

– El Sharaawy ha evidentemente abbassato la qualità delle proprie prestazioni: non salta l’uomo con la stessa efficacia di qualche mese fa e le tante corse di sacrificio ora tolgono incisività alla sua fase offensiva. Massimiliano Allegri deve correre ai ripari ed escogitare un modo per far riposare il ragazzo, in vista dell’imminente sfida con il Barcellona in Champions League.

[Alessandro Alampi – Fonte: www.ilveromilanista.it]

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