Confederations Cup: l’Italia oggi in campo per il terzo posto

Nell’ordine sono stati fermati per infortunio prima Abate durante il match con il Brasile di una settimana fa, poi Balotelli (addirittura tornato a Milano per curarsi), infine Barzagli, che ha risentito di un vecchio malessere nell’intervallo della semifinale con la Spagna.

Come se non bastasse, per la finalina di stasera contro l’Uruguay, mancheranno anche Pirlo (a riposo dopo aver forzato nei 120 minuti più rigori con la Spagna) e Marchisio, a cui potrebbero aggiungersi le assenze di Giaccherini e Chiellini, stremati dal tour de force di questa competizione dal calendario ristretto ed a tratti insensato (vedi finale per terzo e quarto posto in un torneo a cui partecipano appena otto nazionali: “una formula da rivedere“, come precisato ieri da Prandelli in conferenza stampa).

Tante dunque le assenze (potrebbero essere addirittura sette!) che condizioneranno ovviamente le scelte del ct azzurro sia in termini di uomini che di modulo. Sicuro infatti il ritorno alla difesa a quattro: gli unici difensori sicuramente disponibili sono Maggio, Bonucci, Astori e De Sciglio, dunque è facile, o meglio, scontato, che possano essere loro i maggiori indiziati per partire titolari davanti a Buffon nel match delle 18.00 (italiane).

A centrocampo, De Rossi e Montolivo dovrebbero prendere le redini del centrocampo, con Candreva, Diamanti ed El Shaarawy pronti a sostenere l’unica punta Gilardino: lo schieramento della mediana sarà dunque simile a quello visto con il Brasile dopo i cambi forzati ad inizio match, con il Faraone nel ruolo di Giaccherini ed i due mediani davanti la difesa.
Uniche possibili varianti l’inserimento di Aquilani o Giovinco, gli unici altri giocatori sicuramente disponibili oltre a Sirigu e Marchetti, ma al momento gli 11 più accreditati a scendere in campo come titolari sono quelli sopra indicati.

Difficile infatti, che venga tentato il recupero in extremis di giocatori tutt’ora in dubbio, a rischio di condizionarne l’avvio della prossima stagione, poiché evidentemente, se già la Confederations Cup non era considerata una competizione così nobile, figurarsi questa finalina

[Andrea Uttieri – Fonte: www.goalnews24.it]

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