Covisoc addio: nasce una nuova commissione di controllo sui conti dei club

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Andrea Abodi
Il Presidente della Lega di Serie B Abodi: “Penso al bene comune”

ROMA – Dopo anni di critiche e contestazioni, la Covisoc (Commissione di Vigilanza sulle Società di Calcio Professionistiche) saluta il calcio italiano. È stata ufficialmente annunciata la nascita della nuova commissione di controllo sui conti dei club, un passo fondamentale all’interno della riforma dello sport voluta dal ministro Andrea Abodi.

Questa decisione rappresenta una svolta epocale nel sistema di controllo economico del panorama calcistico italiano. L’obiettivo dichiarato è garantire maggiore trasparenza, rigore finanziario e prevenzione delle crisi societarie che hanno segnato in passato le stagioni di numerosi club, anche di alto livello.

Secondo quanto comunicato dal Ministero dello Sport, la commissione è composta dal presidente dell’INPS, Massimiliano Atelli e altri membri, tra cui i professori Alessandro Zavaglia, Ariela Caglio, Francesca Di Donato, Giuseppe Marini, Gabriele Fava, e il Direttore dell’Agenzia delle Entrate, Vincenzo Carbone, quali componenti di diritto, selezionati in base a criteri di competenza, indipendenza e professionalità, provenienti da ambiti giuridici, economico-finanziari e sportivi. Il nuovo organismo sarà formalmente operativo a partire da settembre 2025, con poteri rafforzati rispetto al passato e un rapporto diretto con FIGC e autorità governative.

Andrea Abodi (nella foto), in prima linea nel progetto di rinnovamento, ha sottolineato: «Questa riforma non è contro qualcuno, ma per il sistema. Vogliamo restituire credibilità al calcio italiano, ponendo al centro la sostenibilità economica e la tutela dei tifosi e degli investitori».

La Covisoc, pur avendo rappresentato per anni uno strumento fondamentale di vigilanza, è finita spesso sotto accusa per la scarsa efficacia nel prevenire fallimenti e irregolarità finanziarie. Il caso del Chievo Verona, il caos societario della Serie C e i controlli tardivi su alcune squadre di Serie A sono solo alcuni esempi di una gestione percepita da molti come inadeguata e poco incisiva.

La nuova commissione promette un cambio di passo anche in termini di strumenti digitali, analisi dei bilanci e sinergia con l’Agenzia delle Entrate per una verifica incrociata dei dati.

Nel corso dell’estate, il Ministero completerà l’iter normativo per definire compiti, poteri e ambiti di intervento della nuova struttura. Sarà istituito anche, un portale pubblico, per il monitoraggio delle licenze economiche dei club e in programma incontri con UEFA e FIFA per garantire l’allineamento con i regolamenti internazionali.

Il calcio italiano si prepara ad una nuova sfida importante ed epocale , forse necessaria, per restituire stabilità, credibilità e fiducia a un sistema che troppo spesso ha mostrato fragilità strutturali.

Riusciremo a riportare questo indotto, che per decenni ha valorizzato l’economia sportiva italiana nel mondo, ai tempi delle gloriose e vanità calcistiche del passato?!

A cura di Francesco Forziati