Serie A

Galliani: “Al Milan avrei potuto prendere Del Piero e Ronaldo giovanissimi”

Le parole dell’attuale amministratore delegato del Monza nel corso di un’intervista concessa ai microfoni di Sky Sport.

MILANO – Adriano Galliani, amministratore delegato del Monza, è intervenuto ai microfoni di Sky Sport. Queste le sue parole a partire dal Monza“Io sono nato e cresciuto a Monza, ho quattro aziende e mia mamma mi portava sempre a vederlo. Sono diventato uno dei proprietari, poi nel ’79 quando vendetti la mia Elettronica Industriale gli dissi che ero pronto a lavorare giorno e notte per Mediaset, ma che volevo anche seguire sempre il Monza. Lo portai a vedere il Monza, poi nel 1985 mi chiamò al Milan e gli dissi che obbedivo. Esattamente tre anni fa tra l’altro abbiamo venduto la società, e ho un po’ di lucciconi… Prima del virus ero convinto che il 1° luglio 2021 il Monza potesse tornare in Serie A, speriamo che i piani non cambino. Berlusconi vuole portare assolutamente questa squadra in Serie A, è l’unica lombarda che manca. Continuiamo ad avere questa speranza, virus permettendo”.

Poi spazio al passato milanista: “La squadra che prendemmo aveva grandi problemi economici, ma una base tecnica ottima, partendo dalla difesa. Poi sono arrivati anche gli olandesi. In pochi hanno preso tanti “senza voto” come Giovanni Galli in quegli anni. Sono stati grandi acquisti quelli di Van Basten, Gullit, poi Kakà che mi è rimasto nel cuore… Ma anche Sheva. Giocatori immensi, penso a Ronaldinho o anche a Weah, Donadoni, Savicevic, Boban, Desailly… Potrei citare tutte le formazioni del Milan a memoria. Acquisti mancati? Sì, c’è stato. Non molti anni fa, un giocatore che doveva arrivare ma che poi non riuscimmo… Si tratta di Carlitos Tevez. Poi un altro che avevo concluso è Roberto Baggio: non racconto la storia, ma era del Milan già cinque anni prima rispetto a quando sarebbe poi arrivato”.

Su Totti e Del Piero ha aggiunto: “Assolutamente sì, Del Piero prima della Juventus. L’allora ds del Padova venne da noi e ci chiese 5 miliardi per questo ragazzino. Totti invece lo corteggiammo ma voleva rimanere a Roma, non siamo mai stati troppo vicini. Per Del Piero invece non mi sentii di spendere quella cifra. Lo stesso vale per Cristiano Ronaldo: lo Sporting chiese 16-17 miliardi per un ragazzino di sedici anni… Ricordo che Braida spingeva e io ero preoccupato perché era una cifra mostruosa, dato che si parlava di un bambino”.

Alessio Evangelista
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Alessio Evangelista

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