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Genoa, il punto: l’orologio del gioco di Gasperini ha funzionato alla perfezione

“Eravamo in centomila”. Di sicuro dal punto di vista numerico, miei cari amici genoani da Boccadasse al Mato Grosso, non eravate così tanti: ma di sicuro i vostri canti e l’incitamento dell’amato Grifone ha fatto sì che ieri sera a San Siro sembravate davvero in centomila, come nella canzone del grande Adriano Celentano. E il Grifone ha spiegato le ali e ha letteralmente demolito il malcapitato Milan: un trionfo atteso da 58 anni, ma la goduria è immensa e meritata. Stasera Gian Piero Gasperini ha preparato una gara con schemi e tattiche precise sin dal primo tempo: al di là dei demeriti dei padroni di casa, sorretti solo da alcune individualità, si può tranquillamente dire che nessuna squadra stasera avrebbe potuto resistere al pressing continuo e a tratti sfiancante dei rossoblù.

Devo ammettere di essere contento per essermi sbagliato: avevo dei dubbi sul gioco e il rendimento del Vecchio Balordo senza Perotti. E invece Gasp ha stupito tutti noi con una serie di invenzioni: recuperato al meglio Tino Costa, lo ha collocato in fase di costruzione. Bertolacci è stato posto dietro le punte Niang e Falque, ambedue in gran forma: è diventato un guastatore che ha devastato più volte il reparto centrale della difesa milanista, segnando un gol splendido. Bergdich ha giocato come un’ala vecchio stile: corsa, impeto e passaggi in area. Rincon si è piazzato davanti alla difesa, frenando i tentativi avversari. La gara del Genoa è stata questa: l’orologio del gioco di Gasperini ha funzionato alla perfezione. Se il primo tempo fosse terminato sul 3 oppure 4-0 per il Grifone non ci sarebbe stato nulla da obiettare: ha dimostrato di essere molto più forte e, soprattutto, meglio organizzato del Milan, tardo e malinconico epigono di quello che vinceva coppe e scudetti.

Il trionfo di San Siro pone finalmente il Genoa nella zona Europa League. Non solo: a un punto di distacco c’è la Sampdoria e si riapre la corsa alla supremazia cittadina. “Hai voglia a coce stò riso” aveva detto mesi fa il presidente Ferrero a Gasperini: il tecnico, da buon piemontese, ama la qualità “carnaroli”, lunga a cuocere ma è una delle più saporite. E alla fine il sapore potrebbe essere ancora più gustoso…Domenica prossima c’è un’altra prova: affrontare la Roma all’Olimpico, un’altra trasferta che presenta una maledizione come quella di San Siro. Ma come abbiamo visto ieri sera, sono create per essere prima o poi sfatate: tutto passa e tutto muta.

[Marco Liguori – Fonte: www.pianetagenoa1893.net]

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