Giuseppe Rossi, storia di un’avventura senza lieto fine

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FIRENZE – 20 Ottobre 2013, Stadio Artemio Franchi di Firenze, il punto più alto della carriera di Giuseppe Rossi in maglia viola. Con una tripletta in poco più di 15 minuti l’italo-americano ribalta il risultato da 0-2 a 4-2 grazie anche alla marcatura di Joaquin.

Da lì in poi infortuni su infortuni, incomprensioni con gli allenatori, prestazioni mai all’altezza, che lo hanno portato lo scorso gennaio ad allontanarsi in prestito da Firenze, direzione Levante.

Un divorzio preannunciato, quindi. Non del tutto in verità. Perché Rossi e la Fiorentina ci hanno provato quest’estate a non dividersi, a continuare a sognare insieme. Ma nessuna delle due parti era del tutto convinta di questa scelta. Il tecnico Sousa era stato subito chiaro con il giocatore, che non rientrava più nel progetto Fiorentina, e lo stesso Rossi voleva cambiare aria, dopo anni passati a Firenze. Detto, fatto.

Due giorni fa il blitz del Celta Vigo, che riporta Pepito in Spagna sempre con la formula del prestito. Per lui ci sarà anche la possibilità di giocare l’Europa League.

“Sono tanto dispiaciuto di lasciare Firenze, i tifosi della Fiorentina sono stati grandi in tutti questi anni con me, sono contento di averli conosciuti e voglio loro tanto bene, spero di ritrovarli ancora in giro e di risentire quell’affetto che mi hanno dimostrato. Lascio una grandissima città”.

Parole amare di chi sa che poteva dare molto di più ad un popolo che lo ha sempre amato.

Intanto Corvino ha piazzato i colpi Sebastian Cristoforo, in arrivo dal Siviglia, con il quale ha vinto le ultime tre Europa League, e Carlos Sarcedo, difensore centrale paragonato da tempo a Rafa Marquez, causa anche le stesse origini messicane. Due giovani che fanno contento Sousa, che nelle scorse settimane era stato addirittura sul punto di dimettersi per la bassa qualità del mercato viola, e che ora può contare su due innesti di qualità indiscussa.