Hellas Verona-Juventus 2-2: un tempo per ciascuno, pari giusto

Dominante nel primo tempo, dominata nel secondo: la Juve si fa raggiungere dal Verona al 4′ di recupero, buttando via due punti praticamente certi per 45′. Alla doppietta di Tevez, timbri di un controllo assoluto bianconero, ha risposto ad inizio ripresa Toni ed alla fine Gomez, eroi di un’Hellas a due facce ma meritevole per l’ostinato coraggio con cui ha saputo reagire. Palesi, però, i demeriti della squadra di Conte: appena scema la concentrazione, inizia ad indietreggiare; appena c’è un calcio piazzato, subisce gol. Tendenze da curare.

“Bentegodi” da sempre teatro di sgambetti (ne sa qualcosa anche la Juve, che nel 2002 prese due gol da Cammarata e vide avvicinarsi la Lazio, poi incredibilmente campione d’Italia) e territorio ostile per “Madama” (9 vittorie contro 8, nei precedenti, per l’Hellas), quest’anno anche campo ostico per tutti (8 vittorie su 11 per i clivensi). Però, contro Napoli e Roma, nelle ultime apparizioni davanti il proprio pubblico, il Verona aveva rimediato due sconfitte con tre gol sulle spalle: per fermare il trend negativo con le grandi, al cospetto della “grandissima”, Mandorlini ha provato a contenere (Donadel davanti la difesa ad intercettare palloni) senza rinunciare a giocarsela con Iturbe e Jankovic ai lati di Toni. Conte, invece, ha recuperato Buffon dopo la squalifica ma ha dovuto fare a meno di Barzagli, sostituito da Caceres. Per il resto, la Juve di sempre, con la nuova strana coppia di amici Osvaldo-Vucinic in panchina.

Contro il Verona, all’andata, il primo gol di Llorente ed una prova maiuscola di Tevez, che dopo 90″ ha già impegnato Rafael con un colpo di testa in anticipo su punizione da destra di Pirlo e dopo 5′ l’ha trafitto: tiro violento di Asamoah, ribattuta vincente dell’argentino sulla respinta del portiere. Vantaggio Juve, come se niente fosse. Juve padrona del pallone e del ritmo, Verona scioccato ed incapace di reagire. La squadra di Mandorlini ha visto i suoi piani andare in fumo dopo pochi secondi e non ha saputo che fare: attaccare alla disperata anche se a gara appena iniziata oppure difendere ed aspettare? Nel dubbio, i gialloblù hanno lasciato la partita a Pirlo e compagni. Ed al 20′ si sono viste le conseguenze: corridoio creato da Pogba, inserimento di Tevez e conclusione spietata. Raddoppio Juve, dominio Juve.

Annichilito, il Verona ha dato timidi segni di vita aggrappandosi al totem Toni, chiamato, Don Chisciotte al cospetto dei mulini a vento, a sgomitare contro i difensori bianconeri. Tutt’altra cosa, la spinta offensiva di “Madama”: da tutte le parti arrivavano a far male, da tutte le parti si incuneavano. Al 35′, Tevez ha sfiorato la tripletta con una bordata di prima intenzione su assist di Llorente.
Poi, solo accademia bianconera e frustrazione veronese. Di tutt’altra tempra, la squadra di Mandorlini nella ripresa: avvio arrembante, stimolato da un “Bentegodi” unito da un brivido di fibrillazione. “Bentegodi” esploso al 7′: punizione di Romulo e, sbucato in mezzo a Bonucci e Chiellini, Toni ha spedito di testa il pallone oltre Buffon (per l’ennesima rete su calcio piazzato subìto in questa fase). Sussulto Verona e soddisfazione per l’ex, che aveva promesso un gol per il sogno Mondiale (ed ha battuto, di fatti, la difesa della Nazionale…). La rete gialloblù ha acceso l’agonismo e dato vita ad una partita a lungo giocata da una formazione sola.

Mandorlini ha mandato dentro Martinho, Conte ha tolto la pellicola ad Osvaldo. E l’ex Roma ci ha messo un minuto per farsi notare: lancio di Pirlo, guizzo dell’attaccante e tiro ad incrociare che ha scheggiato il palo (22′). La riposta locale in una conclusione fuori da Hallfredsson (25′). Ritmi scoppiati, zero attimi di sosta, tutti alla ricerca di una gol. Gol che la Juve ha segnato al 32′ con Osvaldo, ma con Asamoah in fuorigioco sul tocco di Tevez. Gol che il Verona ha sognato al 33′: tiro contratto di Toni e miracolo di Buffon, al primo intervento della sua gara. Finale acceso, combattuto, esasperato dall’agonismo di entrambe le squadre e da un episodio discusso: su una svirgolata di Bonucci, Toni ha colpito di testa il braccio (troppo) largo di Lichtsteiner. Poi, quando sembrava finita, Peluso si è perso Gomez e, ancora su calcio piazzato e di testa, il Verona ha segnato: pareggio sacrosanto.

[Giuseppe Piegari – Fonte: www.goalnews24.eu]

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