Inter: si rivede Palacio, stop per Cassano

A questo punto però mi devo ricredere anche io. É proprio la stagione maledetta, non ci sono più dubbi. Quando oggi Cassano, che era appena rientrato in campo, verso la fine della partitella è scivolato rompendosi la mano è arrivata la dimostrazione chiarissima che è principalmente una questione di sfiga, che ad Appiano e dintorni ci vede benissimo. Lasciamo perdere quindi la caccia alle streghe, il tiro al dottore o al preparatore, quando succedono cose del genere ogni commento è superfluo. Meglio sperare che arrivi al più presto domenica e che quest’annata disgraziata finisca velocemente in soffitta per pensare al futuro e lasciarci tutto alle spalle, ginocchia, tendini vari, insieme al club dello stiramento, con la speranza che il ritiro di Pinzolo venga benedetto e si possa tornare a competere ad armi pari con tutte le altre avversarie e non più con la Croce Rossa.

Per quanto riguarda Antonio Cassano quella di domenica scorsa a Genoa potrebbe essere stata la sua ultima partita in nerazzurro, dicono. Pagherebbe quindi l’unico momento di debolezza, il litigio con Stramaccioni, avuto in una stagione positiva oltre ogni aspettativa. 10 reti in 39 partite, oltre ad assist sfornati in quantità industriale, sono numeri che devono fare comunque riflettere, prima di rottamarlo in fretta e furia, senza pensare a dare anche a lui un’altra possibilità. L’Inter ripartirà, si dice, dal 4-3-3, uno schema in cui Fantantonio sarebbe di difficile collocazione. Io però non rinuncerei così a cuor leggero ai piedi vellutati di Cassano e alle sue invenzioni spesso geniali, soprattutto nella stagione che porterà ai mondiali in Brasile, che potrebbero aumentare esponenzialmente le motivazioni del barese che farà di tutto, penso, anche per riuscire a strappare una convocazione da Cesare Prandelli. Moratti lo considera un artista, vedremo che accadrà nei prossimi mesi.

Ultimo pensiero è dedicato invece a Rafa Benitez, i complimenti per l’ennesimo trofeo messo in bacheca non fanno che aumentare i rimpianti per quella che è stata la sua avventura all’Inter, anche lui sembra più che altro un po’ uno “sfigatone”. É solo arrivato nel posto sbagliato nel momento sbagliato, con l’ombra di Mourinho che non lo faceva dormire di notte da una parte e dall’altra con i giocatori che non erano più disposti a mettersi in gioco dopo aver vinto tutto. Fosse anche solo arrivato una stagione dopo per me sarebbero cambiate molte cose.

[Marco Barzaghi – Fonte: www.fcinternews.it]

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