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Juventus-Lazio 2-0: l’analisi del match

Ubi maior. Dal big match di Torino, un responso senz’appello: l’impegno di Champions non distrae la Juve, i bianconeri legittimano il primo posto in classifica. La più forte contro la più bella? Vince la prima: allo Stadium non c’è storia, Tevez e Bonucci piegano la Lazio. Niente Eriksson per Pioli: la nona vittoria consecutiva rimarrà un sogno infranto, la corsa si ferma a otto. La Roma proverà ad approfittare della caduta dei cugini, per operare il controsorpasso. Per lo scudetto, no, non c’è più storia (se mai ce ne fosse stata): bianconeri a +15, i giochi sono ormai chiusi.

FORMAZIONI – Candreva, il grande sacrificato. Si può riassumere così la scelta più importante di Pioli. Il tecnico emiliano torna al 4-3-3, Lulic è il sostituto eletto di Parolo. Nel tridente d’attacco, Felipe Anderson e Mauri sono i partner di Klose. Il numero 87 parte dalla panchina. Allegri risponde con il 3-5-2 e riduce al minimo il turnover. Difesa tipo con Barzagli, Bonucci e Chiellini; Pirlo, Vidal e Marchisio al centro del campo. Padoin largo a destra e Matri compagno di Tevez, le uniche scelte del mister toscano in ottica Monaco.

PRIMO TEMPO – Diciassette minuti di pieno equilibrio. Poi, nella città dell’esoterismo, ecco materializzarsi il fantasma di de Vrij. In tutta la sua assenza. Il primo quarto d’ora illude, i biancocelesti se la giocano alla pari. Squadra compatta, pressing alto: i capitolini ci credono, tenere testa alla Juve è possibile. A patto che non si commettano errori in difesa. Appunto. Minuto 17: Barzagli stacca di testa su un rinvio biancoceleste, Vidal prolunga a sua volta per Tevez. La difesa biancoceleste sale, non lo fa Mauricio: l’Apache è in posizione regolare, involarsi in area e battere Marchetti è un gioco da ragazzi. Allo Stadium è 1-0 per i padroni di casa. La Lazio prova a scuotersi, vuole rimediare al danno. Ci va vicino con Klose, ma Bonucci è provvidenziale a deviare in angolo. La chiusura miracolosa deve aver galvanizzato il centrale della Nazionale: è proprio lui, al 28′, a siglare il raddoppio. Pirlo lo lancia sulla trequarti, la retroguardia biancoceleste si apre come le acque del Mar Nero: conclusione di destro, 2-0. Il tabellino alla mezz’ora parla chiaro: la capolista è padrona del match. Gli uomini di Allegri lasciano che la Lazio prenda campo, Biglia e compagni girano palla ma senza efficacia. Felipe Anderson è impalpabile, gli unici e vani tentativi arrivano dai piedi di Cataldi. Nel recupero, c’è tempo per un tuffo di testa pericoloso di Evra e per due gialli: uno per Mauricio, l’altro per Lulic.

SECONDO TEMPO – Al rientro dagli spogliatoi, Pioli sconfessa le scelte iniziali. Dentro Candreva per Braafheid, Lulic arretrato in difesa e passaggio al 4-2-3-1. La Juve lascia il possesso del pallone alla Lazio, gli spazi invece li chiude tutti. Con undici avversari dietro la linea del pallone, creare occasioni da gol per i capitolini è impresa disperata. Anzi, sono i campioni d’Italia a rendersi ancora pericolosi: al 51′ Matri – che poi lascerà il campo a Morata – fugge verso la porta, Mauricio si riscatta e gli sradica la sfera dai piedi. Dieci minuti dopo, anche Candreva – il numero 87 protesta per una rimessa laterale – finisce sul taccuino degli ammoniti. E’ sempre lui, al 65′, a mettere paura alla porta bianconera: bomba su punizione dal limite, Tevez devia di testa sulla traversa. Pioli ricorre al secondo cambio, Keita prende il posto di Mauri. Più passa il tempo, più la Lazio perde le speranze: non basta a riaccenderle il tiro di Biglia respinto in due tempi da Buffon. Poco prima, anche Cana aveva conquistato il giallo. L’incontro scivola via tra la pioggia battente e la Juve che controlla il copione del finale. All’89 termina in anticipo la partita di Cataldi: fallo da dietro su Tevez, rosso diretto. Nel recupero, Pioli richiama Klose e concede uno scampolo di match a Ledesma. Poi Felipe Anderson sfiora il gol, su erroraccio di Chiellini: Buffon fa quel che può e neutralizza. A Torino finisce 2-0. Addio utopici sogni di gloria, volare troppo vicino al sole scioglie le ali. Lo scudetto è proprietà assoluta della Juventus, ora a +15 sui biancocelesti. Che interrompono sul più bello la serie di vittorie consecutive. Il secondo posto invece no, è obiettivo vivo e vegeto. La missione “Champions diretta” non passava di certo dallo Juventus Stadium.

[Stefano Fiori – Fonte: www.lalaziosiamonoi.it]

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