Juventus-Milan 3-1: l’analisi del match

TORINO – Tempo di classicissima, questa sera, allo J-Stadium, di fronte Juventus e Milan. Non è partita-scudetto (ormai da tre anni) ma è sempre appuntamento attesissimo dai tifosi e dai due ambienti, con Allegri, ex di turno, che ha messo un po’ di benzina sul fuoco con le sue dichiarazioni della vigilia. Bianconeri che hanno fallito il primo match-point stagionale non andando oltre lo 0-0 ad Udine, rossoneri che, superando il derelitto Parma, si sono regalati il primo sorriso vero di questo inizio 2015. Se in casa torinese c’è regolarmente Tevez, nonostante un attacco febbrile, che fa coppia con Morata, tocca a Padoin sostituire Lichtsteiner, Inzaghi si affida ad un inedito tridente: senza Destro, squalificato, tocca a Cerci e Honda a supportare Menez, esordio dal 1′ per Antonelli e Paletta, confermato Zaccardo in fascia, in mediana solo quantità con Poli, Essien e Muntari.

Primo tempo. L’inizio è subito su ritmi alti con la Juve che entra meglio nel match e che attacca, a pieno organico, un Milan che ancora cerca le posizioni giuste, Morata ci prova da dentro l’area, para Lopez, poco dopo è Vidal ad avere un’ottima opportunità, la sua conclusione è larga. I rossoneri, lentamente, si sistemano meglio in campo ed iniziano a difendere ed aggredire alto spostando in avanti il baricentro e chiudendo tempi e spazi di passaggio ai bianconeri che ora faticano adesso a rendersi pericolosi. Ma, nel momento in cui sembra che il pallino del gioco sia dei rossoneri, la Juve passa in vantaggio, al 14′, un uno-due veloce a ridosso della linea mediana permette a Tevez (in gioco di pochi centimetri) di lanciarsi tutto solo verso Lopez, Paletta arranca ma nulla può, la conclusione rasoterra dell’argentino è letale, Juve avanti e gol numero 14 per l’Apache.  I rossoneri sbandano un attimo e i padroni di casa, di nuovo sciolti e veloci, propositivi ed efficaci, sfiorano il raddoppio con Evra, appena alto il suo colpo di testa, e Tevez che rischia la gamba con un tiro fuori di poco. Ma il Milan è vivo e proattivo, dopo un salvataggio in presa bassa di Buffon su Antonelli, proprio il laterale rossonero, al 28′, bagna il suo esordio con uno splendido gol di testa, sugli sviluppi di un angolo calciato da Cerci. La Juve, ferita, si riversa in avanti, sbaglia Muntari in area, gli soffia la sfera Marchisio che calcia rasoterra ed angolatissimo, vola Lopez a deviare in angolo, ma, sugli sviluppi del medesimo, il portiere spagnolo riesce solo a smanacciare, sul contrasto di Bonucci, Tevez di testa indirizza verso la porta, lo stesso Bonucci tocca di fino e porta di nuovo avanti i suoi alla mezz’ora. Al 36′, per un improvviso mal di testa, esce Menez, sostituito da Pazzini, il Milan gioca bene, palla a terra, con Honda molto attivo e Cerci sempre pronto a lanciarsi sulla fascia e a tentare di saltare l’uomo, sua una conclusione a lato nel finale. Le ultime occasioni sono però ancora dei bianconeri, prima con un colpo di testa, deviato di braccio (involontario) da Essien che Lopez blocca in volo plastico e poi, nel recupero, ancora con Tevez che calcia dal limite trovando Lopez attento e pronto alla respinta.

Secondo tempo. In avvio di ripresa subito un bel guizzo sulla fascia di Cerci che serve sulla corsa Pazzini in area, il controllo è buono, la girata pronta, Buffon salva a terra in due tempi. Al 9′ un aggressivo recupero palla sulla trequarti permette a Antonelli di servire Pazzini solo in area, la sua girata esalta però la reattività di Buffon che devia in angolo, sugli sviluppi dello stesso Alex colpisce di testa, Buffon salva ancora con l’aiuto del palo. Al 16′ discutibile sostituzione di Inzaghi, fuori Poli, il migliore dei centrocampisti (inconcludenti e confusi Essien e Muntari) e dentro Bonaventura. Al 20′, proprio su una comica incomprensione tra Essien e Muntari, la sfera arriva al limite per Marchisio che esplode un gran tiro che si schianta contro il palo, sulla palla vagante arriva Morata che deve solo appoggiare nella porta sguarnita, 3-1 e partita in ghiaccio. I rossoneri sentono il colpo e rischiano in un paio di situazioni il tracollo ma si risistemano in campo e tengono sempre  in allerta la difesa di casa, ci prova Bonaventura dal limite, fuori. Gli spazi sono però troppo invitanti per i bianconeri che giocano in velocità puntando nella profondità. Al 33′ fuori Zaccardo, sufficiente la sua prestazione, e dentro Rami. Al 38′ ancora Lopez salva uscendo alla disperata su Marchisio. Al 42′ Chiellini colpisce al volto Pazzini al limite dell’area, Damato lascia incomprensibilmente correre.

La Juventus fa dunque sua l’intera posta giocando decisamente meglio rispetto alle sue ultime uscite, propositiva, grintosa ed efficace sia sul possesso palla, sia sulle ripartenze, ma, domare il Milan di questa sera, non è stato così semplice come potrebbe dire il risultato, in difesa in più di un’occasione ha rischiato e non poco. Il Milan perde ancora, punito da errori di posizionamento, da situazioni magari fortuite, ma disputa forse la miglior partita di questo 2015. Sono piaciute la mentalità, sempre propositiva, e la personalità, vista in tutte le situazioni di punteggio, che si è manifestata nella voglia di rischiare, di difendere alto, di aggredire in ogni zona del campo, di provare sempre a giocare palla a terra per cercare di mettere in difficoltà il diretto oppositore. Buono l’esordio di Antonelli, nelle due fasi, sufficiente Paletta, efficace Cerci. Cos’è dunque mancato stasera? Forse nulla (a parte due centrocampisti veri e non i due stranieri che hanno giocato), ma forse proprio quel quid in più, unico e speciale, che hanno solo le grandissime squadre e che il Milan ancora è lontanissimo dall’avere, ma, magari, un po’ più vicino rispetto a una settimana fa…

[Giuseppe Floriano Bonanno – Fonte: www.ilveromilanista.it]

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