Juventus-Sampdoria 4-2: la dodicesima perla bianconera

Imperfetta, a tratti balbettante, però ancora vincente: la Juve batte un’ottima Sampdoria e centra la dodicesima vittoria consecutiva. Non è stato facile. Perché i blucerchiati non si sono arresi, né sul 2-0 (reti di Vidal e Llorente), né sul 3-1 (doppietta del cileno): trascinati da un super Gabbiadini (stimolatore dell’autorete di Barzagli e marcatore nella ripresa), hanno messo in imbarazzo la difesa bianconera, pur guidata da un grande Buffon. Fortemente in discussione, la partita è stata poi risolta da una magia di Pogba: la qualità paga sempre.

Conte ha cambiato l’asse centrale: a riposo Bonucci e Pirlo in previsione del Quarto di martedì contro la Roma, dentro Ogbonna e Marchisio. La Sampdoria, che con Mihajlovic ha iniziato una risalita fenomenale (6 squadre messe alle spalle), si è presentata in uno Stadium come al solito pieno con un 4-2-3-1 meno offensivo del solito: l’islandese Bjarnason schierato nel terzetto alle spalle di Eder ma più preoccupato di guardarsi le spalle. In effetti, l’atteggiamento dei blucerchiati è stato passivo, nonché sballato: un paio di giocatori lasciati avanti, il resto della squadra a difendersi dagli attacchi bianconeri. Che sono seguiti, crescendo in intensità: subito ci ha provato Asamoah con incursione da sinistra, poi Tevez ha sfiorato l’incrocio sempre dalla stessa posizione, nel mezzo Pogba ha strappato applausi con un controllo balistico da paura.

Dominio della Juve, Samp succube e spezzata a metà. Tanto campo per gli uomini di Conte, di conseguenza. E quando lasci spazio a gente come Pogba e Vidal, paghi. Al 18′, all’ennesima ripartenza, il francese ha galoppato fino al limite dell’aria di rigore, attirato tre uomini verso sé e poi tagliato dentro per il cileno. Dribbling sul portiere in uscita e gol: vantaggio bianconero. Non si è svegliata la Sampdoria, ma si è scosso Gabbiadini: tiro al volo, a spaventare Buffon ed a scheggiar il palo esterno.

Conte, manco a dirlo, infuriato; Juve, manco a dirlo, non appagata. Ed al 24′ è passata di nuovo: angolo di Tevez, salto all’indietro ed incornata vincente di Llorente. Ruggito del “Re Leone”. Miracolo di SuperGigi, subito dopo: azione convulsa, controllo e tiro rasoterra di Gabbiadini, respinta di puro istinto col piede di Buffon. Solo Manolo, la Samp; tutta attiva, la Juve, dalla corsia sinistra alla fascia destra, dove al 28′ Lichtsteiner è arrivato sul fondo ed ha servito Tevez, che in spaccata ha anticipato tutti e centrato il palo. Mezz’ora di show in scioltezza per la capolista dei record.

Poi, come giusto e naturale, “Madama” ha abbassato i ritmi e, sorretta da un vento favorevole, la Samp ha ripreso vigore. Complice un intervento avventato di Barzagli, sempre su iniziativa di Gabbiadini, al 38′ ha addirittura accorciato le distanze.
Partita riaperta? Sì, il tempo servito alla Juve di presentarsi di nuovo dall’altra parte del campo: inserimento di Vidal, braccio scomposto di Regini e rigore inevitabile. Come, visti i precedenti, la realizzazione del cileno: tiro telecomandato all’incrocio dei pali e doppietta personale. Al 41′, “Madama” di nuovo in controllo sicuro.

Ha provato a minacciare, questa autorevolezza, Mihajlovic togliendo l’incomprensibile Bjarnason ed inserendo il brasiliano Renan. Ma, troppo matura, la Juve si è disposta a monitorare le operazioni, tenendo a lungo il pallone ed impedendo ai blucerchiati di farsi vedere dalle parti di Buffon. Che, bloccata facilmente una punizione del solito Gabbiadini, è rimasto inoperoso fino al 16′, quando su angolo si è dovuto superare per deviare un colpo di testa da un metro di De Silvestri. Brivido bianconero. Fiammata di risposta: lancio perfetto di Vidal per il taglio di Llorente, che, liberato da un ottimo controllo in campo aperto, ha poi sprecato con un tiro fiacco e fuori misura una volta in aria. Con il passare dei minuti, la Samp è cresciuta e, diverse volte pericolosa di testa, è riuscita a colpire in questo modo: incornata di Regini, Buffon ha fatto cosa ha potuto, Gabbiadini è stato il primo ad intervenire sul pallone. 3-2.

Marcature fiacche, lentezza di riflessi: Conte si farà sentire. Farà parlare di sé, invece, Manolo, tra l’altro metà bianconero: dopo una prova da leader ed il gol, ha centrato la traversa con una bordata da trenta metri. Come due settimane prima contro il Napoli: no, non è stato un caso.

Spregiudicata, la Samp, con l’ingresso di Sansone; distratta, la Juve, che ha preso a perdere palloni in zone nevralgiche ed a sprecare in area avversaria. Poteva mettersi male per “Madama”, vista l’inerzia tutta spostata verso gli uomini di Mihajlovic. Poi, però, il colpo di classe: Pogba, calato in concentrazione dopo un avvio mostruoso, ha mirato l’incrocio e vi ha spedito il pallone della sicurezza. Non sono mancati patimenti, vista la serata non propriamente di grazia della retroguardia, ma la Juve è riuscita ad inanellare la dodicesima perla.

E questo contava.

[Giuseppe Piegari – Fonte: www.goalnews24.eu]

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