L’autointervista: maledetti infortuni!

Oggi ci occupiamo degli innumerevoli infortuni che stanno falcidiando diverse squadre di Serie A, fra cui Juventus ed Inter

SE IL CALCIATORE FA CRACK

Quest’anno più che mai il preoccupante fenomeno infortuni si è presentato con tutta la propria forza, coinvolgendo in primis Juventus ed Inter. Che sta succedendo?

R. Negli ultimi anni, al fine di migliorarne le capacità atletiche (magari in maniera spregiudicata) la preparazione fisica del calciatore concepisce sempre più il ricorso ad attrezzi da palestra, rubando sempre più spazio all’allenamento specifico. L’allenamento in palestra se adoperato in maniera adeguata prepara il calciatore all’agonismo, rendendolo più forte e resistente agli infortuni.

Ma se si esagera, sottoponendo il fisico ad un sovraccarico di sforzi, si produce l’effetto opposto, pregiudicando la stabilità muscolare dell’atleta. Il nostro fisico è fatto per sopportare un limite di sforzo: superata la normale tollerabilità si va incontro ad infortuni come quello che ha colpito recentemente Inzaghi o in passato Del Piero (’98) e Ronaldo (più volte). Da ricordare che il ginocchio è la parte del corpo più vulnerabile. Se si ha un aumento di stazza muscolare, infatti, questa finisce col sollecitare oltre misura le parti del ginocchio che non aumentano a prescindere dall’irrobustimento, come i legamenti. In passato infortuni del genere erano rari, frutto più che altro di interventi degli avversari. Oggi tutti i calciatori hanno avuto seri infortuni, ovvero costretti a stop di almeno 5 mesi. C’è da dire, meno male, che trent’anni fa Del Piero, per citare il più grande, dopo il famoso infortunio di Udine avrebbe chiuso la carriera. Oggi invece si può tornare persino più forti di prima.

Altrove non accade la stessa cosa?

R. No! In Inghilterra ad esempio si predilige l’allenamento col pallone ad altri noiosi esercizi che non fanno altro che affaticare il giocatore anche mentalmente. Eppure atleticamente non hanno nulla da invidiarci…

Possibile che in Italia non abbiamo capito che così non si può più continuare!?

R. Troppi testardi ed incompetenti. Si pensa al presente ignorando il futuro.

Alberto Sigona
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Scritto
Alberto Sigona

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