Lazio-Fiorentina 4-0: poker show per i biancocelesti

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logo-lazioÈ una Lazio stupenda, che vince e diverte. Fiorentina schiantata, non c’è storia nello scontro diretto per l’Europa. Quattro gol ai viola, quarta vittoria consecutiva, Napoli acciuffato al terzo posto. Complimenti a Pioli, la sua squadra è uno spettacolo per gli occhi. Sognare è possibile. Doppio Klose, strepitoso Biglia e Candreva. Tris d’assi per un poker da Champions.

SCHIACCIASASSI – Pioli vuole fare la partita, è la giusta mentalità della sua squadra. Tutti i migliori dall’inizio, la qualità non siede in panchina: Biglia e Cataldi davanti alla difesa, Candreva, Mauri e Felipe Anderson sulla trequarti alle spalle di Klose. 4-2-3-1 sulla carta, 4-4-2 in campo: gli esterni si abbassano e Mauri va a fare la seconda punta. La Lazio è un fiume in piena, travolge la Fiorentina nel primo quarto d’ora di gioco. I viola tirano in porta per la prima volta con Diamanti al 14’: sono talmente tante le occasioni create dai biancocelesti fino a quel momento, che sembra passata una vita dal fischio d’inizio. È una Lazio fantastica, si arriva all’intervallo con il rammarico di un vantaggio troppo stretto per la mole di gioco vista. Ci vogliono appena 6 minuti per sbloccare la partita: Radu si sovrappone a Felipe Anderson e mette dentro, Mauri non arriva per un soffio. Ma la Lazio spinge su entrambe la fasce, sulla destra arriva Candreva che crossa di nuovo al centro. Questa volta la respinta termina sul piede d’oro di Biglia: la coordinazione dell’argentino è da mostrare nelle scuole calcio, il suo missile al volo si infila all’angolino. La Lazio non si ferma, è perfetta, manca solo la stoccata del 2-0. Squadra corta, pressing alto, tanto movimento senza palla. Biglia e Cataldi ringhiano e inventano, Mauri serve e conclude, Felipe e Candreva sono due frecce. Klose è un leone che lotta su ogni pallone. Neto gli nega al 9’ il ruggito da campione: Miro salta Savic, poi beffa Basanta con un tunnel e ha sul destro la palla del raddoppio. Tocco sotto troppo lezioso.

MARTELLANTE – Si perde il conto degli sbagli sotto porta. Felipe Anderson spreca due volte col destro, una col sinistro. Candreva sbaglia un controllo decisivo in contropiede, Klose cerca un compagno al centro invece di concludere da posizione favorevole. E Biglia sfiora il replay del gioiello già realizzato. Neto si supera e devia la bordata al volo sul palo. Montella capisce che così non va, il suo 4-3-3 non funziona. Kurtic, Badelj e Mati Fernandez annaspano nel primo tempo, alla Fiorentina manca il regista in grado di gestire il pallone con il fiato avversario sul collo. Ecco Pizarro per Diamanti all’intervallo. Per Pioli, invece, un cambio forzato al 48’: dentro Novaretti per Mauricio (con de Vrij che si sposta sul centro-sinistra). Il brasiliano fa in tempo a prendere il giallo per un fallo da dietro. La Fiorentina prende coraggio, alza il proprio baricentro e sfiora il pareggio con un tiro che sibila l’incrocio. È un fuoco di paglia, la Lazio riprende a spingere sull’acceleratore con i suoi uomini migliori.

POKER DA SHOW – Savic rischia l’autogol su traversone di Candreva, Felipe ha il turbo sotto i piedi. Al 64’ prende in giro Tomovic, lo salta in dribbling e guadagna il calcio di rigore del raddoppio. Candreva dal dischetto spiazza Neto e fa esplodere la Nord. Peccato per l’esultanza senza maglia: era diffidato, l’ammonizione lo costringerà a saltare il prossimo match con il Toro. La partita è indirizzata, la Lazio è un martello che schiaccia la Fiorentina nella propria metà campo. Il terzo gol è la normale conseguenza dello show biancoceleste: è il 75’, Biglia lancia Candreva, l’esterno spara su Neto, sulla respinta arriva Klose in tuffo di testa. Montella si era già giocato la carta Gilardino. Per la Lazio entrano Keita per Candreva e Onazi per Mauri. Al 85’ c’è spazio per il poker: Keita si invola sulla fascia e scarica dietro per Klose. Neto si oppone al primo tiro del tedesco, Miro deposita la doppietta personale al secondo tentativo. L’Olimpico è in festa, i tifosi cantano e non si fermano più. Sono le note che accompagnano i titoli di coda.

[Carlo Roscito – Fonte: www.lalaziosiamonoi.it]