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Lazio-Udinese 0-1: terzo ko dei biancocelesti

L’occasione giusta per ripartire, all’Olimpico arriva l’Udinese di Stramaccioni, mai vincente contro i biancocelesti. Gli uomini di Pioli partono forte, ma si intuisce subito che la serata sarà più dura del previsto. Candreva prova subito ad accendere il pubblico, ma il suo destro si perde sul fondo. Poi, quasi all’improvviso, arriva il vantaggio bianconero: Widmer mette in mezzo, Thereau è liberissimo di battere a rete, l’Udinese è avanti. I biancocelesti ci provano, ma la fortuna sembra aver voltato loro le spalle. Neanche i cambi del secondo tempo riescono a rimettere in carreggiata gli uomini di Pioli, non bastano 4 attaccanti, non bastano i 4 minuti di recupero: la Lazio non sa più segnare, la terza sconfitta stagionale – su quattro partite – lascia l’amaro in bocca.

FORMAZIONI – Pioli deve fare di necessità virtù: fuori De Vrij, Gentiletti e Biglia, dentro Cana, Novaretti e Ledesma. Tra i pali torna Marchetti, a centrocampo si rivede Onazi che prende il posto di Lulic, inizialmente in panchina. Attacco affidato a Klose, Candreva e Felipe Anderson. Stramaccioni risponde con Thereau e Muriel davanti, Di Natale si accomoda in panchina.

PRIMO TEMPO – Pronti via sono subito fuochi d’artificio. Neanche due giri di lancette che Muriel testa i riflessi di Marchetti, al rientro  dopo  6 mesi. La Lazio non sta a guardare: Ledesma lancia per Klose, sponda per Candreva che non ci pensa due volte e spara, la palla sibila a pochi centimetri dal palo di Karnezis. Si gioca su ritmi elevati, ma le occasioni da rete sembrano latitare. Novaretti riesce a prendere un giallo evitabile, poi è Felipe Anderson a mettersi in proprio e cercare gloria nella metà campo avversaria. Il brasiliano fa tutto bene, eccezion fatta per il destro che si perde sul fondo. I biancocelesti sembrano guadagnare campo, ma proprio sul più bello arriva la doccia gelata. Prima Muriel travolge Marchetti, il colombiano si rialza e calcia lo stesso, nonostante il numero 22 sia ancora a terra, Novaretti provvidenziale sulla linea salva il risultato. Il vantaggio friulano, però, è solo rimandato: azione di Badu che premia l’incursione di Widmer, il terzino crossa basso al centro e trova Thereau che insacca di piatto, Udinese avanti. La Lazio risponde subito con Felipe Anderson, ma è un fuoco di paglia. Il match scivola via fino a quando Candreva non lo accende: prima litiga con Koné, poi si invola sulla fascia e crossa in mezzo, ma nessuno riesce a raccogliere il suo suggerimento. Dopo 4 minuti di recupero si va negli spogliatoi, lo spettro della terza sconfitta stagionale comincia ad aleggiare sull’Olimpico

SECONDO TEMPO – L’intervallo porta consiglio. Fuori Felipe Anderson, dentro Djordjevic, Pioli aumenta il peso offensivo e vara il nuovo modulo tattico: 4-3-1-2. Il nuovo assetto sembra poter dare i suoi frutti, nel giro di trenta secondi la Lazio si rende pericolosa prima con un cross di Candreva respinto da Karnezis, poi con lo stop e tiro di Djordjevic dal limite, bloccato in due tempi dallo stesso portiere bianconero. Girandola di sostituzioni, è una partita a scacchi che nessuno dei due allenatori vuole lasciare in mano all’altro. Entra anche Lulic che si schiera in posizione molto avanzata, Pioli le prova tutte, la Lazio gioca, di fatto, con 4 attaccanti. Il più pericoloso, però, è sempre Candreva che ci prova ancora su punizione, ma la mira non è quella dei giorni migliori. Ad un quarto d’ora dalla fine entra anche Keita, il tecnico biancoceleste dimostra di non aver paura di osare. Il numero 14 fa vedere subito di che pasta è fatto: finta e tiro, Karnezis si salva respingendo con i pugni. Al 35’ la Lazio avrebbe l’opportunità per pareggia con Djordjevic che se ne va sulla sinistra e mette in mezzo Karnezis smanaccia dove non c’è nessuna maglia biancoceleste: un minuto dopo si rinnova il duello Keita-Karnezis, il portiere greco ne esce ancora vincitore. É l’ultima emozione del match, la Lazio incappa nella terza sconfitta in quattro gare, fischia l’Olimpico: i biancocelesti non sanno più segnare.

[Matteo Vana – Fonte: www.lalaziosiamonoi.it]

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