Lecce: uomini e non caporali

“L’umanità, io l’ho divisa in due categorie di persone: Uomini e caporali. La categoria degli uomini è la maggioranza, quella dei caporali, per fortuna, è la minoranza. Gli uomini sono quegli esseri che lavorano con umiltà e lasciano un segno nel cuore della gente, I caporali sono coloro che sfruttano le occasioni invasati dalla loro bramosia di guadagno con la  bravura delle loro facce toste e della loro prepotenza.”

Ci perdonerà il grande Totò se parafrasiamo un suo grande discorso in un noto film, ma ci sembrava la scena migliore per descrivere in poche parole quello che sta accadendo in queste ore a Lecce. Sia chiaro, visto l’ostinato mutistmo della società, le nostre riflessioni possono solo basarsi sulle notizie apparse sui giornali, e quello che abbiamo letto oggi non ci è piaciuto per niente. Si, perchè oggi i giornali parlavano di Chevanton e di Cacia, di un uomo e di un caporale appunto. All’uomo probabilmente non verrà rinnovato il contratto, al caporale verrà offerta una chance.

Chevanton. Un idolo per i tifosi, un calciatore e soprattutto un uomo che ha dimostrato con i fatti il suo amore per la maglia giallorossa. Un uomo che ha rinunciato a fior di soldoni pur di ritornare a giocare a calcio con la squadra che ama più di tutte, un uomo che a testa bassa, nonostante le continue umiliazioni, ha continuato ad essere un serio professionista. Un uomo che  verrà probabilmente “cacciato” dalla sua squadra del cuore. Un uomo che, nessuno lo dimentichi, ha permesso al Lecce di raggiungere la salvezza portando 6 punti in due partite con due eurogoal come solo un campione, qual’è lui, è in grado di realizzare.

Cacia. Un caporale trovatosi a giocare nel disastroso Lecce di Beretta. Un caporale che ha contribuito non poco alla penosa retrocessione del 2009. Un caporale scappato da Lecce per piazze con programmi sulla carta molto più ambiziosi del Lecce di De Canio. Un caporale costato in totale 4 milioni e mezzo di Euro, che non ha reso indietro nemmeno un centesimo di quei soldi buttati nel suo cartellino.

Se il calcio avesse ancora dei valori nessun allenatore avrebbe il minimo dubbio se scegliere fra l’uomo o il caporale. L’intera tifoseria chiede a gran voce un rinnovo per quest’uomo, forse l’ultima vera bandiera del calcio leccese. Non abbiamo speranze che i Semeraro possano accontentare i tifosi, non lo hanno mai fatto in 17 anni, non lo faranno di certo adesso che stanno dismettendo la società, ma il direttore sportivo e soprattutto l’allenatore hanno il dovere morale di sbarazzarsi del caporale, che ha calpestato la maglia giallorossa, e soprattutto hanno il dovere morale di stendere un tappeto rosso all’uomo innamorato dei colori giallorossi, siamo sicuri che lui saprà ripagarli, e soprattutto con una piccola e insignificante mossa avranno conquistato subito tutti i tifosi.

[Redazione Lecce Giallorossa – Fonte: www.leccegiallorossa.net]

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