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Mazzarri: “Importante è far giocare bene la squadra a livello motivazionale”

Luci a San Siro. Soffuse, belle, l’atmosfera delle grandi occasioni. É Inter-Milan, un sapore speciale a pochi giorni da Natale. Il primo derby sulla panchina nerazzurra per Walter Mazzarri, che in conferenza stampa presenta la gara con i rossoneri. Dopo due pareggi e una sconfitta, la vittoria darebbe uno slancio particolare.

Partita speciale per lei. Quali sono le emozioni alla vigilia? Quale dettaglio può decidere?
“Ha un fascino particolare, ma cerco di pensarci il meno possibile. Avrò la percezione quando entrerò in campo. La cosa importante è far giocare bene la squadra a livello motivazionale, perché bisogna essere preparati a vivere la partita in un certo modo. E questo mi preoccupa di più perché vorrei vedere esprimere il calcio che mi piace propositivo, palla a terra, che sia piacevole”.

L’incontro di ieri con Thohir, che motivazioni le ha dato? Come prosegue il progetto?
“E’ stato un incontro positivo, l’ho visto sereno e tranquillo. Abbiamo parlato della gara persa col Napoli, e mi ha confermato che comunque è la strada giusta, quella intrapresa quest’estate. Dobbiamo arrivare più in alto possibile, e su quello costruire il futuro poi l’estate prossima. Ora dobbiamo valorizzare al massimo questa rosa, sia a livello individuale sia a livello di gioco”.

La designazioni di Mazzoleni la soddisfa?
“Voglio fare una precisazione. Io certe volte arrivo la domenica senza sapere chi arbitra, non voglio nemmeno saperlo. L’arbitro è garante delle regole, poi io analizzo la partita dopo come si fa anche nei nostri confronti, come succede con allenatori e giocatori. Non ho mai fatto discriminazioni in questo senso”.

Può accettare la partenza di Guarin?
“Non parlo di mercato, pensiamo alla partita. Faremo questo discorso con la società in base a certi parametri, al Fair Play Finanziario. Se c’è chiarezza, come mi sembra che ci sia, posso soltanto prenderne atto. Ma non parlo di mercato, a maggior ragione alla vigilia di una sfida bella come questa. Non mi interessa”.

Ma come sta il ragazzo? Ha parlato con lui?
“Mi ha dato tanto, e con le potenzialità che ha non ha nemmeno espresso. Poi il martedì dopo Napoli l’ho chiamato per dirgli che ha fatto la più bella partita da quando è con me per continuità. Gli ho fatto i complimenti, e se ci sono delle voci forse lo hanno stimolato. E’ questo quello che voglio da tutti”.

Come sta Milito? Può essere convocato?
“Sta molto bene, ha fatto delle partitine con noi. Avranno una partita il 26 o 27 che gli farà bene per rientrare poi tra i convocati per la sfida con la Lazio. Spero di averlo a disposizione per la prossima partita”.

Cosa avete corretto in settimana?
“Io vorrei vedere la partita che abbiamo fatto a Napoli, con un pizzico di attenzione in più però in fase difensiva. Abbiamo concesso poco con l’Udinese quando giocammo a Udine, vorrei vedere quel tipo di calcio. Poi ovviamente ci sono i valori tecnici del Milan con Balotelli, Matri, Kakà, e se dovessimo abbassarci dovremo essere bravi a fare le famose ripartenze, non fatte fino ad ora benissimo”.

Cosa chiederà domani alla squadra? 
“Grande attenzione in fase difensiva, poi però esprimere anche il nostro calcio con serenità. Il calcio è attenzione, non tensione. Bisogna fare le giocate che piacciono a me ma con serenità e tranquillità in certe zone di campo”.

É più complicato preparare una partita come il derby?
“Le partite di cartello, quelle con grandi aspettative, sono tutte uguali. É vero che il derby è il derby, ma bisogna preparare al meglio i ragazzi. Bisogna mettere il cuore, qualcosina in più perché la gara lo richiede. Ma senza dimenticare che se si fanno le cose bene, il risultato poi arriva. Ci sono le regole del calcio, che non ti permettono ad esempio di essere troppo vigoroso”.

E’ d’accordo con il termine crisi del calcio milanese?
“Ci vuole equità di valutazione, basta guardare i punti… Il Milan ha finito al terzo posto, non ha cambiato tanto. Le due squadre vanno valutate separatamente, non voglio parlare del Milan perché non mi interessa, non è casa mia. Sono due cose da valutare diversamente”.

Chi toglierebbe tra Kakà e Balotelli?
“Sono restio, non parlo mai dei singoli, nemmeno dei miei. Rispetto la squadra nell’interezza. Ci sono giocatori che hanno talento più degli altri, ma ci vogliono anche difensori attenti, centrocampisti che pressano. Non entro in questo discorso”.

La diversità dell’Inter, rispetto alle grandi classiche, può essere uno stimolo per fare bene?
“Deve essere uno stimolo positivo, non un alibi. Un conto è valutare una prestazione, visto che abbiamo anche questo compito. Nel valutare, valuto anche la componente arbitro. Prima della partita però non ne parlo di arbitri. Non mi aspettavo di non ricevere nemmeno un rigore, ho fatto una bella carriera, guardavo l’Inter da fuori, non me l’aspettavo, ma ho ancora più stimoli. L’ho fatto in altre squadre, lo farò anche qui. Sono il tipo adatto per tirare fuori qualcosa in più”.

Alvarez è squalificato. Può esserci una chance per Kovacic?
“Sono due discorsi slegati. Alvarez è un giocatore offensivo, se ha giocato da mezz’ala è perché faceva le due fasi come piace a me dandomi delle garanzie. Kovacic ha fatto vedere tante cose, ma la fase difensiva deve crescere. In questo momento non lo vedo per giocare in mezzo al campo dall’inizio, dove ci deve essere una logica di ragionamento. Poi a gara in corso dipende come va la sfida può farlo. Ma non è il momento”.

FcInterNews.it chiede a Mazzarri di Cambiasso: grandi doti in fase offensive, ma non è coperto poco dai centrocampisti?
“Cambiasso deve stare alto, altrimenti arretra tutta la squadra. In 11 contro 11 a Napoli abbiamo avuto un possesso palla superiore a loro perché eravamo alti, Cambiasso esce quando è giusto uscire. A Napoli ha fatto bene, ma non era coperto bene da chi doveva fare la diagonale e lì forse ci abbiamo perso una partita”.

FcInterNews.it chiede a Mazzarri se Ruben Botta resterà all’Inter, che impressione ha fatto
“Lo guardo sempre, si allena bene. Gli allenamenti sono indicativi, poi bisogna vedere la reazione in campo la domenica. Mi piace, ne parlerò con la società e anche per il bene del ragazzo. Preferisco che vengano fatte relazioni ai giornalisti delle persone adatte, io parlerò con la società per avere una rosa più giusta e congrua alle competizioni che dobbiamo affrontare”.

Zanetti farà l’interno di centrocampo?
“Sì, per avere equilibrio dovrebbe essere il giocatore giusto per coprire le avanzate degli esterni di centrocampo o delle due punte, o di Palacio con Guarin-Kovacic. Javier ha esperienza e doti giuste in questo senso. Kovacic, potrebbe essere valutato magari al posto di Guarin, sempre al posto in cui l’ho impiegato. Potrei sacrificare Guarin a fare la mezz’ala. Ho ancora dei dubbi, poi farò le scelte iniziali e sfrutterò i tre cambi. Se gioca Taider, Guarin fa il trequartista. Se invece seguendo altre logiche dovesse giocare Kovacic, Guarin farebbe la mezz’ala. Fredy ha le qualità per ricoprire quel ruolo”.

E in difesa?
“Ho 4 giocatori per tre posti, li ho provati tutti per vedere chi sta meglio. Devo valutare oltre alla forma anche le contrapposizioni degli attaccanti che metterà in campo il Mlan”.

Due livornesi, vivete nella stessa città da pochi mesi. Ha parlato con Allegri?
“Ci siamo salutati in occasione di Italia-Germania. Ho stima per lui, non ci sono problemi. Pure quando ho visto Mourinho è successa la stessa cosa. In passato difendevamo le rispettive squadre, l’importante è che ci sia stima e rispetto”.

Il derby vale solo tre punti?
“Razionalmente sì. Ma è una stracittadina, siamo a contatto coi tifosi e sentiamo la differenza. Poi certe partite, al di là della classifica e tutto, possono aiutarti in autostima, ti possono condizionare psicologicamente. Siamo esperti anche in questo, noi allenatori, nel voltare pagina. Per i tifosi ha una valenza superiore”.

Come sta Kuzmanovic?
“Sta bene, l’ho visto brillante, se dovessi avere bisogno potrò contare su di lui. Può fare i tre ruoli del centrocampo, ma non ha i 90′ sulle gambe. E se dovessi sostituire Cambiasso, lui può farlo. Lo tengo in grande considerazione, lo stimo anche come uomo”.

C’è nella sua rosa un giocatore capace di risolvere un derby?
“Certo. Non faccio i paragoni col passato, con Ibrahimovic o Ronaldo. Ma la storia è il passato, ora c’è l’attualità, c’è il confronto col campionato nostro. Palacio lo può fare, Guarin pure, poteva farlo anche Alvarez. Ma è la squadra a fare la squadra offensiva, e lo dimostra il fatto che siamo il miglior attacco d’Italia”.

Come stimolerà i calciatori?
“Solitamente prima delle partite i ragazzi li carico, voglio che si concentrino. Non dobbiamo però sentirla troppo, dobbiamo entrare in campo nel modo giusto, trasformando l’energia in rabbia positiva. Da due partite non giochiamo in 11 contro 11 e probabilmente ci sono costate dei punti, non dobbiamo dimenticarci delle regole del calcio domani. Quello che farà il Milan lo vedremo”.

Che voto dà alla sua squadra?
“Se non valuto la classifica do un voto altissimo, perché siamo cresciuti tanto. Poi il voto si abbassa perché nelle ultime tre partite due le abbiamo giocate male e una l’abbiamo persa. Tolte queste, anche dal punto di vista numerico e da come siamo partiti, abbiamo fatto più del normale”.

Cosa significherebbe vincere il derby?
“Vincere sarebbe una grande iniezione di fiducia per tutta la stagione, questo è certo. Se dovesse andare male, dovrò metterci del mio per voltare pagina, pensare alle prossime partite. Ma è più da valutare in casi negativi, perché se dovesse andare bene per come è composta la squadra sarebbe un qualcosa di particolare”.

L’Inter ha indotta a riprendere a fumare. Smetterà dopo il derby?
“Non me la faccia fare questa promessa… Quando uno è fumatore, trovo sempre un modo, un perché, per fumare. Quando avrò la possibilità di essere più tranquillo vorrei inizialmente regredire e poi smettere”.

[Gatto/Costantino – Fonte: www.fcinternews.it]

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