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Mazzarri: “Vorrei vedere un bel calcio, equilibrato ed intelligente”

Reagire. E tornare a conquistare i tre punti. É questa la parola d’ordine in casa Inter, alla vigilia di una sfida importante, affascinante e delicata come quella contro il Napoli. La gara dell’ex per Walter Mazzarri, che intervenendo in conferenza stampa presenta la gara contro gli azzurri:

É una vigilia particolare per lei?
“Quattro anni non è facile dimenticarli, è ovvio che la mente ricordi certe sensazioni perché ho tanti bei momenti passati lì. Però preparo al meglio i miei ragazzi, cosciente di sapere delle difficoltà che affronteremo domani, di ciò che potrà succedere sul campo. Voglio fare bene l’ultimo allenamento e dare più input ai miei calciatori”.

Come arriva l’Inter a questa partita, dopo i due pareggi con Sampdoria e Parma?
“Abbiamo fatto errori diversi, non in linea con le altre partite. Questa settimana abbiamo lavorato tanto, proprio perché abbiamo fatto più errori di concetto. Credo di aver fatto un buon lavoro e spero di vedere tante cose migliori rispetto alla gara col Parma, proprio da fare noi”.

Che accoglienza ti aspetti? Anche in base alle parole di De Laurentiis
“Il Napoli ha tanti tifosi, molti verranno allo stadio. Le persone intelligenti ed equilibrate sanno riconoscere i meriti o i demeriti delle persone…”.

I 4 punti di distacco tra Napoli e Inter sono giusti?
“Non è una domanda da fare a me. Io resto coerente, penso che stiamo andando oltre le più rosee aspettative. E ci mancano anche dei punti, a volte meritatamente come nelle ultime due sfide in casa, altre immeritatamente viste le prestazioni”.

Vedendo le pagine di giornali che parlano di gelo tra Thohir e Moratti oppure di De Boer, si sta alzando la tensione?
“Mi viene da sorridere… Siamo alla vigilia di due partite importanti e veniamo da due pareggi. Ho esperienza da vendere nel mondo del calcio. Ma non ho percepito nulla, anzi, ho percepito il contrario. Ho sentito con le mie orecchie quello che ci diamo all’interno su questi due argomenti. Sono assolutamente illazioni atte a creare problemi in questo momento dentro il nostro staff. Pensiamo al campo, siamo però in netta armonia e sintonia in tutto. Non c’è da aggiungere altro”.

Ha sentito De Laurentiis? Le danno più senso di rivalsa le sue parole?
“Non mi piace parlare tanto, preferisco fare le giuste valutazioni tra rendimento della squadra e valore della squadra che l’allenatore allena. Il resto non mi interessa”.

Torna a Napoli dopo aver vissuto 4 anni intensi. Cosa pensa sia giusto che le riservino i tifosi?
“Sono partito dal basso, dalla C2. Le tifoserie mi hanno sempre voluto bene e apprezzato. Questo significa che i tifosi percepiscono quanto fatto da me da quando ho iniziato a quando ho finito il mandato. Poi le tifoserie devono rispettare le scelte fatte con coerenza dalla persona-allenatore a fine mandato. Andrebbe rispettata in questo senso la scelta della persona. Poi non mi pongo il problema, sono un professionista”.

Al di là dell’importanza del risultato, è importante la prestazione?
“Guardate, vi racconto un aneddoto. Incontravo ad agosto la gente, tifosa dell’Inter, che mi diceva di voler tornare in Europa perché l’Inter vuole tornare in Europa. Quest’estate ci dicevamo questo. E ora siamo lì, pronti a lottare. Ma la gente già sapeva che non fosse facile. Poi siccome la squadra ha fatto qualcosa in più rispetto a quanto ci si aspettava, si sente del fermento intorno. Io continuo a dire quanto ci siamo detti quest’estate, ma di base comunque non mi accontento mai. Alla fine faremo le dovute conclusioni in base ai parametri detti prima, cioè pensando da dove siamo partiti. E a questo aggiungeremo le scelte della società”.

Cosa vorrebbe vedere domani?
“Bene, questo è importante. Io vorrei vedere quello che abbiamo fatto nelle prime partite, contro una delle squadre più forti del campionato. Vorrei vedere un bel calcio, equilibrato ed intelligente. Facendo bene le due fasi, come fatto fino ad ora a parte nelle ultime due partite. E su questo abbiamo lavorato questa settimana, voglio un atteggiamento diverso”.

Ha pensato ad un cambio di modulo?
“Lo avevo fatto, avevo avvertito i ragazzi anche perché un cambio modulo prevede comunque dei calciatori in crescita con i tasselli giusti ben ingranati. Abbiamo delle conoscenze per fare un modulo durante l’allenamento magari da fare a gara in corso”.

Milito e Icardi possono essere convocati?
“Per Icardi oggi faremo un test per vedere se è abile e arruolabile, vorrei convocarlo se si muove in scioltezza anche perché a livello offensivo qualcosa ci manca. Milito sta bene, però ha fatto tanto, ha avuto questo problema dopo essere rientrato ma credo che per sicurezza lo convocheremo a gennaio contro la Lazio”.

Perché De Laurentiis continua a lanciare frecciate nonostante quanto fatto da Mazzarri al Napoli?
“Quello che ho detto del pubblico vale anche qui. Mi affido alle persone intelligenti che abbiano valutato quanto ho fatto io a Napoli. Ho fatto due belle interviste questa settimana, che ricalcano fedelmente quanto avevo da dire su tutti i fronti e basta. Andate a leggere i fatti riportati in queste due interviste”.

Quanti minuti ha sulle gambe Icardi?
“Pochi, perché non ha lavorato con la squadra. Ma ho parlato col ragazzo, ha lavorato bene. Non sarà sicuramente impiegato per un minutaggio alto”.

A Napoli subentrò con un anno zero, così come fatto all’Inter. Quali altre analogie ci sono, che differenze ha incontrato?
“Condivido le considerazioni, ci sono molte analogie. L’Inter l’ho presa dall’inizio, il Napoli invece in corsa. Il blasone della società è diverso, ma tutti dobbiamo essere equi a dire che se ci chiamiamo Inter o Napoli bisogna fare valutazioni diverse in base al momento storico. Ho capito e percipito in questi giorni che più fai e più si alza l’asticella. Invece bisogna avere la giusta considerazione delle cose, senza pretendere sempre di più perché altrimenti ci facciamo male. L’anno zero, quando c’è una linea chiara di intenti, io la porto avanti. Basta che siano informati i tifosi, che sono la parte più importante del nostro ambiente. É questo l’anno zero”.

Può essere un vantaggio conoscere i giocatori del Napoli?
“Dopo 2-3 partite, al di là che li abbia allenati o meno, si conoscono tutti i calciatori con tutti gli osservatori che ci sono… Quei ragazzi li ho preparati io, sanno cosa fare perché ne parlavamo molto. E’ un vantaggio o uno svantaggio, facciam finta che siamo alla pari…”.

Come sta Samuel?
“Si allena con noi da 2-3 giorni. Io valuto lo stato di forma, quando viene inserito nel gruppo il ragazzo. Ora il reparto difensivo va bene, devo valutare sulla convocazione, lui deve ritrovare la forma migliore. Gli altri 5 ragazzi del reparto adesso stanno meglio di lui”.

Può stare fuori Cambiasso per questa partita? 
“Io non l’ho visto male, per come ha giocato lui in queste gare è stato tra quelli che ha fatto meno peggio. Ho visto singoli fare peggio. Lui è sempre stato uno dei migliori, anche in queste due partite. Poi ha esperienza, non vedo perché doverlo cambiare senza fare nemmeno pre-tattica per domani. Lui sa che nel futuro quando vedrò qualcuno che potrà fare meglio nel suo ruolo allora valuterò”.

É meglio il Napoli dell’anno scorso o l’Inter di quest’anno?
“Siamo arrivati secondi, in Champions League con due turni d’anticipo… Si può paragonare il mio Napoli del primo anno con questa Inter. Col Napoli avevo già vinto una Coppa Italia, superato il turno in Champions. Era totalmente diverso”.

Affrontare il Napoli partendo da -4 in classifica, col rischio di perdere e andare a -7, cosa può significare psicologicamente sia per il presente che per il futuro?
“I tifosi possono fare la differenza, conosco bene quello stadio. Li affrontiamo a Napoli, può essere una difficoltà in più. Questa settimana abbiamo lavorato tanto e bene, facendo caso a tutto. Ai giocatori ho fatto memorizzare, così come fatto a Catania ad esempio, che ambiente troveremo e tutto. Ho lavorato anche psicologicamente, non solo tatticamente. Il ruolo dell’allenatore è quello. Vogliamo fare una grande partita contro una grande squadra, e poi faremo altre considerazioni anche in base alla prestazione che faremo. Valutiamo di volta in volta la crescita della squadra”.

FcInterNews.it chiede al mister se danno fastidio le voci su De Boer…
“Io so cosa ci diciamo in società. Il presidente non mi ha mai detto nulla. Poi, a tutti, dico di guardare il gruppo che ha finito l’anno scorso e di guardare i numeri. Sapete come tutti mi hanno accolto in ritiro. Sono cose constatabili. Guardate i punti fatti con lo stesso gruppo che ha finito l’anno scorso. E’ cambiato l’allenatore, e vedete cosa ha fatto questa squadra valutando a partire da gennaio in poi. Sia la società che tutti possono fare queste valutazioni”.

L’ambiente Inter è pronto a recepire il suo messaggio. Qui si è abituati a vincere, è diverso rispetto al Napoli…
“É un anno diverso, zero, perché c’è stato pure il cambio societario. Com’è stato fatto l’anno scorso? La gente valuta anche il momento oltre che la storia. Le milanesi, che da sempre sono all’avanguardia nel mondo, stanno facendo valutazioni diverse guidate anche dalla situazione economica. Le aspettative quali sono? Vedevo gente per strada che mi chiede l’Europa, questo significa che si capisce il momento, sono rimasto molto colpito da questo”.

Rolando ha giocato sia a destra che da centrale. E’ adattabile?
“É l’unico giocatore della rosa, a parte Juan Jesus, che può giocare pure a sinistra. Lo conoscevo, l’ho avuto con me, quest’anno gli ho dato molta più fiducia rispetto al Napoli. Può fare bene in tutti i ruoli, in base anche alle contrapposizioni che studierò. E in base anche alla forma dei ragazzi che ho a disposizione”.

[Riccardo Gatto – Fonte: www.fcinternews.it]

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