Milan, analisi tattica: pro e contro degli ultimi moduli scelti

La roboante vittoria conquistata martedì sera a Glasgow ha certamente riportato morale e consapevolezza all’interno della squadra. Ma qual è stata la chiave tattica di questo largo e vagamente insperato successo? Inizialmente, il mister Massimiliano Allegri aveva optato per schierare il 4-3-1-2, con Kakà trequartista alle spalle di Matri e Balotelli; in un secondo momento, però, l’allenatore ha preferito sostituire l’ex centravanti della Juventus con lo sloveno Valter Birsa, trasformando di fatto il 4-3-1-2 in un 4-3-3 con lo stesso Birsa e Kakà larghi e Mario Balotelli punta centrale. Tuttavia, dopo pochi minuti di gara, era evidente che la disposizione del trio offensivo rossonero era anomala: gli esterni non agivano larghi, bensì alle spalle dell’unica punta come trequartisti, ripescando dunque la carta dell’albero di natale di ancelottiana memoria. 

In una rosa infarcita di mezze punte e trequartisti puri ma con due soli esterni effettivi, ovvero l’infortunato El Shaarawy e il recentemente pessimo Niang, la scelta del 4-3-2-1 potrebbe rivelarsi azzeccata. Il modulo ad albero di natale potrebbe contribuire a portare stabilità per poter finalmente uscire da questa crisi, almeno fino alla sosta natalizia. Con il rientro di El Shaarawy ma soprattutto con l’integrazione in rosa di Keisuke Honda, la situazione potrebbe variare a favore di un modulo più congeniale agli uomini a disposizione: il 4-2-3-1. Difesa a 4, Montolivo e De Jong davanti in mediana, Honda a destra, El Shaarawy a sinistra, Kakà al centro dietro a Balotelli unica punta. Sulla carta una formazione più che buona, che vanta un reparto offensivo di tutto rispetto: all’allenatore, dunque, l’arduo compito di metterla in condizione di funzionare. 

Sia nel 4-3-2-1 che nel 4-2-3-1 diventerebbe alquanto complicata la posizione di Robinho: il brasiliano, sia per caratteristiche tecniche che per ruolo, faticherebbe parecchio a trovare spazio in questi nuovi possibili schieramenti. L’infortunio alla spalla patito contro il Celtic martedì sera lo terrà lontano dai campi per un mese circa: la motivazione Mondiale è forte, ma l’arrivo a gennaio di Honda potrebbe complicare le cose. Proprio il centrocampista nipponico, che sta vivendo un buon momento di forma, potrebbe  portare una marcia in più nella seconda parte di stagione: il talento c’è, non resta che sperare in un rapido adattamento nel campionato italiano. In un momento comunque difficile e ancora pieno di incognite, poter fare affidamento a uno schieramento tattico ben definito è una base importante da cui ripartire, per costruire il futuro ma anche per onorare il presente. 

[Giangiacomo Ceresara – Fonte: www.ilveromilanista.it]

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