Milan-Atalanta 3-0: tris rossonero, Kakà supera quota 100

MILANO – Milan-Atalanta è derby lombardo di grande tradizione, ricordo ancora, nei meandri della memoria, un eclatante 9-3 nella stagione 1972/73 con tripletta di Prati, doppiette di Bigon e Rivera e reti di Benetti e Chiarugi (sono ben 271 le reti segnate in totale nei 104 precedenti), ma quella di oggi a San Siro è sfida salvezza, come ha dichiarato Allegri cogliendo tutti in contropiede….ma non troppo!

Appena un punto (19 per i rossoneri, 18 per i nerazzurri i bottini fin qui raccolti) separa le due compagini e, scorrendo la classifica è certo molto più vicina la coda che non la testa della classifica. Dopo l’arrivo di Honda che ha scatenato i mass media (in modo particolare quelli giapponesi), è tempo di rituffarsi in una stagione fin qui avarissima di soddisfazioni (se si esclude l’approdo agli ottavi di Champions), parlare di fantasiose rimonte è fuori luogo, cercare di chiudere bene la stagione è però un dovere ed un obiettivo, anche , e soprattutto, in prospettiva!

Milan (4-3-2-1): Abbiati; De Sciglio, Zapata, Mexes, Emanuelson; Cristante, de Jong, Nocerino; Kakà, Robinho; Matri. A disposizione: Coppola, Amelia, Saponara, Pazzini, Rami, Poli, Bonera, Silvestre, Balotelli, Zaccardo.
Allenatore: Allegri.

Atalanta (4-4-1-1): Consigli, Raimondi, Stendardo, Benalouane, Brivio; Bonaventura, Carmona, Cigarini, Migliaccio; Moralez; Denis. A disposizione: Sportiello, Giorgi, Canini, Baselli, Brienza, Del Grosso, Yepes, Cazzola, Marilungo, Kone, De Luca, Nica. Allenatore: Colantuono.

Primo tempo. Si comincia con poca gente sugli spalti e la Sud che, per problemi all’ingresso su alcuni striscioni, non espone alcun vessillo e se ne resta polemicamente in silenzio. Parte molto rinunciataria l’Atalanta che lascia al Milan campo ed iniziativa, i rossoneri entrano bene in partita e con Cristante, fin da subito molto attivo, mettono in serie ambascie la retroguardia ospite che vacilla immediatamente.

Al 3′ bel cross dalla destra di De Sciglio per Robinho, appostato tutto solo sul secondo palo, la conclusione del Brasiliano è però inguardabile, al 9′ bella combinazione Robinho-Matri che centra per l’accorrente Cristante che stecca la deviazione sotto misura, al 12′ altra bella incursione, in ripartenza manovrata, dei rossoneri chiusa da un preciso cross di Robinho per Cristante che devia di prima intenzione trovando la traversa a strozzargli in gola la gioia per il gol all’esordio da titolare. L’Atalanta, dopo tanto penare, prova ad alzarsi un po’ e a fare maggior densità sulla mediana, dopo una punizione dal limite di Brivio, facile preda di Abbiati, bisogna aspettare però il 29′ per vedere un’altra occasione, una palla sporca arriva a Nocerino solo davanti al portiere, la sua deviazione di testa è però molle e Consigli controlla facilmente, è invece quasi miracolosa la deviazione a terra del portiere ospite, 2 minuti dopo, su tiro radente di Kakà.

Sul seguente corner il Milan rischia sulla ripartenza ospite e si salva a sua volta in angolo, si ripete però a parti invertite la situazione precedente, con Nocerino che anticipa di testa Bonaventura, proprio al limite dell’area, e lancia la ripartenza di Emanuelson che percorre di gran carriera oltre 60 metri e serve poi sulla corsa Kakà che, da due passi, trafigge Consigli, Milan in vantaggio al 34′ e centesimo gol in rossonero per il brasiliano. Gli orobici provano a reagire e sfiorano il pari al 44′ con un gran tiro di Raimondi che scheggia il palo esterno, proprio all’ultimo istante Emanuelson sbaglia la rifinitura per Matri in area.

Secondo tempo. Dagli spogliatoi ritornano in campo un Atalanta finalmente coraggiosa e senza più timori ed un Milan che  diventa piccolo piccolo e timoroso oltre ogni aspettativa. Nel primo quarto d’ora si assiste dunque ad uno show orobico facilitato da amnesie ed errori in tutte le zone del campo dei rossoneri: al 3′  Moralez serve Denis in area, il tanke calcia però alto, al 6′ Banalouane controlla in area di petto e batte Abbiati, Peruzzo annulla per una (in verità) leggera spinta a Mexes, al 10′ è Bonaventura a calciare a lato da buona posizione, al 12′ ancora Moralez se ne va sul fondo e centra per Denis che colpisce acrobaticamente, si salva di piede con un mezzo miracolo Abbiati.

Esce un fischiato Matri e al suo posto spazio a Balotelli. Dopo un altro paio di pericoli sventati dai difensori rossoneri, non senza patemi, al 19′ è proprio Balotelli a tenere palla in area, traccheggiare sulla linea di fondo e centrare forte a centro area dove il solito sbadato Robinho pasticcia da par suo, buon per Kakà che si vede arrivare la palla vagante che, di sinistro, da due metri scarica in rete, 2-0 e fantasmi scacciati via. Passano altri 3 minuti e il baby Cristante ricevuta la sfera ai 20 metri, controlla, avanza e scarica una rasoiata radente che picchia contro il palo opposto e si insacca, 3-0 e primo gol in serie A per lui. Entra De Luca nell’Atalanta e proprio il piccolo attaccante ha la palla buona in area e calcia di prima intenzione, Abbiati è attento e respinge.

La partita è ora rotta, nei grandi spazi riparte bene il Milan che sfiora ancora il gol con due belle conclusioni, una di Balotelli, una di Kakà , che l’ottimo Consigli sventa con ottimi interventi. Entrano prima  Poli per il solito fumoso ed inconcludente Robinho, poi, finalmente, al 38′, Rami, che fa il suo esordio in rossonero, per Zapata. Il resto del tempo scorre via illuminato da diverse opportunità, da una parte e dall’altra, che però non si concretizzano più….

Dopo un lungo digiuno interno, che durava da metà ottobre, torna dunque al successo il Milan che, pur rimaneggiato, riesce a produrre sprazzi di buon gioco e tante occasioni da rete. C’è un però: il quarto d’ora iniziale della ripresa è stato inaccettabile, all’Atalanta, fin lì davvero poco pungente in attacco, sono state concesse 5/6 palle gol più o meno clamorose, palesando incertezze ed indecisioni che  hanno contrassegnato tutta la stagione.

In attesa di tempi migliori questi tre punti servono comunque a fare morale e classifica in attesa di qualche nuovo innesto, quello di Honda per cominciare, sperando in una maggiore continuità ad alto livello.

[Giuseppe Floriano Bonanno – Fonte: www.ilveromilanista.it]

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