Milan: Inzaghi e Spalletti le potenziali alternative a Seedorf

Il Milan cambia. Via Clarence Seedorf, sulla panchina della prima squadra potrebbe sedersi Filippo Inzaghi. Sponsorizzato dall’ad Galliani, SuperPippo però non convince del tutto la proprietà (ha poca esperienza, l’anno scorso ha allenato gli Allievi Nazionali e quest’anno la Primavera…). Ha bisogno di tempo per crescere, il rischio di bruciarsi troppo in fretta se gettato subito al centro del ring è concreto, Gattuso insegna. Le quotazioni di Luciano Spalletti pertanto sono in risalita. Così come quelle di altro tecnico, Vincenzo Montella, oggi candidato sulla carta ma che da qui a luglio potrebbe concretamente partecipare alla corsa verso Milanello. A Firenze l’allenatore della Fiorentina sta attraversano un momento di riflessione. La notizia del malcontento dell’ex romanista per le probabili partenze di Cuadrado e Borja Valero è giunta anche ai piani alti di Via Aldo Rossi…

Io al Milan o alla Ju­ve? Non sapevo del loro inte­resse – ha commentato Montella –. Per me l’importante, vi­ sta la situazione in Italia, è avere una panchina“. Il messaggio è poco chiaro: l’ex romanista non ha detto di voler rimanere per sempre alla guida dei gigliati, tuttavia – aggiunge La Gazzetta dello Sport – potrebbe trattarsi di dichiarazioni strategiche, giusto per spingere il club a diventa­re ancora più competitivo. Il Milan rimane a guardare. A Silvio Berlusconi Montella piace, il Presidente avallerebbe la scelta a patto però che si avvii una trattativa direttamente con la Fiorentina e che l’operazione non preveda un ingente esborso economico. Tradotto: Montella ha una clausola rescissoria a 7 milioni di euro, cifra che i rossoneri non potrebbero permettersi di spendere, evitarla sarebbe il primo obiettivo. Anche perché sul tavolo del CDA rossonero c’è da risolvere la grana Seedorf: il club deve ancora capire se l’esonero dell’olandese peserà o meno sulle casse societarie.

Meno complicata pertanto la pista Spalletti. L’ex tecnico della Roma è stato esonerato dallo Zenit, non allena da due mesi ma ha ancora un anno di contratto con i blu-bianco-azzurri. Difficilmente però per tornare in Italia chiederebbe al Milan meno di quattro milioni di euro netti a stagione, più o meno l’ingaggio percepito in Russia. C’è infine Roberto Donadoni, di cui ieri bene ha parlato a Sky Marco Van Basten. Il tecnico del Parma non buca il video – scrive la Gazzetta – ma gode di molta stima nell’am­biente, ha un ingaggio relati­vamente basso ed è in attesa di spiccare il salto verso un club di prima fascia. In una situa­zione come quella attuale – conclude la rosea – Do­nadoni rappresenterebbe il compromesso fra le novità ne­cessarie e gli shock da evitare.

[Redazione Il Vero Milanista – Fonte: www.ilveromilanista.it]

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