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Nella Juve che vola, l’unico bocciato è Agnelli: il “rinnegatore”

Non si sa se, almeno nelle intenzioni iniziali, la mossa di Andrea Agnelli di farsi paladino della giustizia bianconera per quanto concerne Calciopoli e tutto ciò che ne ha seguito, fosse stata partorita per aggraziarsi la totalità del pubblico bianconero. Ciò che è certo, tuttavia, è che la missione in tal caso, sarebbe miseramente fallita. E non tanto per gli esiti forniti dal Tribunale di Napoli, quanto piuttosto per l’inconsistenza della posizioni societarie agli occhi dei tifosi della Vecchia Signora. Troppo sbrigativo e di dubbio gusto, è parso infatti il disarcionamento di una dirigenza alla quale Agnelli è sempre stato legato a doppio filo, sia prima che dopo la sua elezione a presidente juventino.

Troppo palese, il voltafaccia comandato alla società, al punto da essere stato seccamente bocciato e criticato da parte dei propri tifosi, tremendamente efficaci con uno striscione che nella giornata di ieri recitava: “Andrea da figlioccio a rinnegatore”.

Se si pensa che per protesta per questo argomento, oltre che per la posizione troppo morbida assunta al momento della data del recupero della sfida contro il Napoli, la curva bianconera non prenderà parte alla trasferta del San Paolo, si comprende chiaramente come questa porzione di gestione si sia trasformata in un clamoroso autogol.

[Luigi Longari – Fonte: www.tuttomercatoweb.com]

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