Bari

La scommessa perduta di Sibilli: otto mesi di stop e 20mila euro di multa

La stagione dell’attaccante del Bari si chiude così, tra polemiche e riflessioni sull’integrità dello sport

BARI – La stagione dell’attaccante del Bari, Giuseppe Sibilli, si è chiusa bruscamente non per infortunio, ma per una pesante violazione del regolamento sportivo.

L’eco della decisione della Federcalcio ha scosso l’ambiente biancorosso, confermando una squalifica di otto mesi per l’attaccante, reo di aver violato le norme federali scommettendo su diversi eventi sportivi.

Nonostante il patteggiamento, l’epilogo è amaro: la pena è immediata e severa, di fatto azzerando ogni possibilità per Sibilli di tornare in campo prima della fine della stagione.

La Federcalcio non ha usato mezzi termini, ratificando l’accordo e aggiungendo alla lunga squalifica anche una multa salata di 20.000 euro.

Il caso Sibilli riporta prepotentemente il tema del calcio scommesse al centro del dibattito, evidenziando ancora una volta quanto il divieto per i tesserati di piazzare scommesse sia una regola granitica e inderogabile.

La carriera di un atleta professionista, anche a questi livelli, è costantemente sotto la lente d’ingrandimento, e l’ingenuità o la leggerezza in materie così delicate hanno un costo elevatissimo.

La notizia, mette una pietra tombale sulle aspettative dell’attaccante per l’anno in corso.

Ora il Bari dovrà fare a meno del suo contributo, ma soprattutto, il mondo del calcio si trova a riflettere sull’importanza di educare e vigilare affinché simili incidenti non compromettano l’integrità dello sport.

Per Sibilli si apre un lungo periodo di attesa, un tempo di riflessione obbligata prima di poter rimettere gli scarpini per ricominciare a lottare sul campo.

Marina Denegri
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Marina Denegri

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