Serie B, Palmiero: “Il campionato deve essere portato a termine”

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Le parole del centrocampista del Pescara nel corso di un’intervista rilasciata ai canali ufficiali del club adriatico.

PESCARA – Il centrocampista del Pescara Luca Palmiero ha rilasciato una lunga intervista ai canali ufficiali del club abruzzese. Queste le sue parole a cominciare dalla situazione attuale: “Non c’è molto da fare. Mi alzo non troppo presto, ma neanche troppo tardi, intorno alle 9.30, faccio colazione, porto un po’ fuori il cane. Per il resto, qualche serie tv, playstation… diciamo che cerco di alternare i passatempi in modo tale da non impazzire. E poi, ovviamente, mi alleno. Stare tutti i giorni chiusi in casa è pesante, ma è anche la cosa più giusta da fare. Però… sono fortunato, perché, prima che iniziasse tutto, la mia famiglia era venuta a trovarmi, quindi la compagnia non mi manca”.

Sull’eventuale ripresa del campionato:Se si dovesse giocare adesso, io stesso non me la sentirei, per la mia incolumità e di conseguenza per quella della mia famiglia, dei miei compagni o comunque di tutte quelle persone con cui potrei stare a contatto. Tuttavia, penso che quando si potrà rigiocare lo si farà perché i medici, e non i politici o la federazione calcio (senza nulla togliere loro, che, però, non hanno le competenze giuste), ci assicureranno che non c’è più alcun rischio, quindi… perché dovremmo avere paura? Il calcio manca a me, come manca a tutti coloro che ne sono protagonisti, nessuno potrebbe rifiutarsi. Credo che il campionato debba essere portato a termine, ma non saprei dire come, quando e in che tempi si potrebbe fare. Ieri ho sentito alla tv che si prospetta la ripresa intorno al 20 maggio, tuttavia mi chiedo, dal momento che i contratti scadono a fine giugno, in che modo si possano distribuire le 10 partite rimanenti…”.

Infine, la chiosa:Il mondo si è fermato per quasi tutti noi, tranne che per qualcuno. Sto parlando di medici, infermieri, personale sanitario, addetti alla sanificazione di strade e ospedali, ma anche di coloro impiegati in supermercati, farmacie… . Ecco, per me queste sono delle persone coraggiose, persone che provano a fare del bene in ogni modo, questa è l’unica cosa positiva che si può vedere in una simile disgrazia. La prima cosa che farò quando sarà finita la quarantena? In realtà ne ho due in mente… . Innanzitutto ricominciare a lavorare e quindi coltivare la mia passione e poi, non per ordine di importanza, rivedere la mia ragazza e tutti i miei affetti ed amici che non vedo da troppo tempo”.