Categorie: Serie B

Torino, 11 leoni come vuole la Maratona

Vorrei iniziare l’articolo in manier insolita, ovvero con le valutazioni di qualche giocatore e non. Bianchi: 6,5, senza il gol, la prova del goleador granata sarebbe stata piuttosto opaca. Grazie comunque di esistere. Loria: 6,5, nonostante la papera in occasione del gol, ci crede fino alla fine come un pazzo. Sfiora il gol di testa per 3 volte nel secondo tempo e chiede scusa allo Stadio per il suo errore. Lungimirante.

Pestrin: 7, riesce a non farsi ammonire ed è a dir poco colossale a centrocampo. Non cambiare mai. Statella e Scaglia: 7, danno nuova linfa alla manovra granata che da qualche minuto si era ingarbugliata. Da tenere in considerazione. Colantuono: 6,5, sempre alle prese con mille problemi di formazione, mette D’Aiello dal primo minuto per aiutare nel recupero Rivalta. Grazie per il lavoro da lei svolto. Maratona: 10 e lode, mai stanca o demoralizzata.

E’ il vero animo del Torino e come ci si aspettava ha dimostrato di credere con tutte le sue forze nella promozione. Al Torino non è mai piaciuto vincere facile e nel corso del campionato lo abbiamo ben capito, ma questa volta la sfortuna ci ha messo zampa e zampino. Non sono mancate le imprecisioni certo, ma come vuole la dura legge del gol, non importa quanto stai costruendo o quanto bravo sei, quando meno te l’aspetti la sfortuna arriva. E’ il 29′ quando un’inspiegabile misunderstanding tra Loria e Morello lancia indisturbato a rete Martinetti, lesto nel siglare il gol dell’ex.

Fino a quel momento il Sassuolo era stato quasi inesistente, più che altro contenitivo e ligio al suo dovere di allontanare dalla propria area i padroni di casa. Quando meno te l’aspetti ecco la palla che entra in rete e regala il vantaggio agli avversari. La sete di rivalsa dei granata è comunque vampiresca e le azioni da gol si susseguono fino al termine del primo tempo. Prima Gasbarroni su passaggio di Rubin calcia centrale su Pomini, poi sulla stessa respinta, Antonelli calcia la palla in curva. Poi ancora Pestrin, ottimo il suo lavoro accanto a Genevier, calcia di potenza dalla trequarti, ma il tiro è troppo centrale.

“Noi vogliamo 11 leoni” è l’urlo all’unisono dell’Olimpico al rientro dall’intervallo. Loria galvanizzato dal canto dei suoi tifosi e in colpa per il gol subito, si butta e ci prova nella mischia per ben tre volte di fila, allaricerca del gol del pareggio che potrebbe ridargli soprattutto la pace interiore. Solo anche qui la sfortuna salva i modenesi dal pareggio, pareggio che si farà ancora attendere per parecchi minuti. Iniziano le sostituzioni da una parte e dall’altra. Colantuono pensa bene di richiamare in panchina Antonelli e Gasbarroni per dare spazio a forze più fresche e giovani come Statella e Scaglia. La reazione allo svantaggio c’è stata e continua fino al gol che finalmente arriva al 72′ e sblocca dal letargo Bianchi: un suo gol su azione mancava dalla gara casalinga contro il Piacenza.

E’ una vera bolgia l’Olimpico da quel momento. C’è chi fuma nervoso, chi sbraiata contro il vicino tifoso della squadra avversaria, chi batte le mani più forte che può e chi continua incessantemente a sventolare la bandiera con il simbolo del Toro. In campo come sugli spalti è un vero e proprio assedio alla porta neroverde. Scaglia ha sui piedi la palla del 2-1, palla calciata a filo d’erba di poco a lato. L’uscita di D’Ambrosio verso la fine fa cambiare il modulo, passando dal classico 4-4-2 ad un inedito, ma incisivo 3-4-1-2, con Belinghieri trequartista. Finisce comunque così, con un pareggio che vale come oro colato per il Sassuolo e poco più di uno zircone per i granata. La stanchezza dopo il triplice fischio finale è visibile sul volto di tutti i 22 giocatori, ma al di là del risultato, partite come questa fanno bene al calcio. Ci si vede tra 4 giorni…to be continued.

[Giulia Borletto – Fonte: www.torinogranata.it]

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