Torino, Farnerud: “Non mi aspettavo tanto entusiasmo e tanta gente”

A fare da interprete a Farnerud che non parla italiano, ma inglese, francese e tedesco oltre ovviamente allo svedese, Basha che ha raccontato l’aneddoto di essere stato nei primi giorni suo compagno di stanza e che Alexander russa molto forte. Nei giorni successivi mister Ventura ha in parte modificato gli accoppiamenti per meglio far integrare i nuovi giocatori con quelli che già c’erano così Farnerud è finito in camera con Gazzi, mentre Migjen con El Kaddouri. Alexander però ha replicato che Gazzi non si è mai lamentato del fatto che lui russa.

Che impressione le ha fatto l’Italia?

“Non è come sono stato abituato fino ad ora e la lingua italiana è difficile, ma mi devo adattare”.

Che cosa le ha fatto accettare l’offerta del Torino?

“É stata l’opportunità di giocare in Italia, dove si disputa il campionato migliore del mondo e ci sono squadre di qualità, quindi ho scelto il Torino perché gioca un buon calcio facendo correre la palla e questo per me è la cosa più importante”.

Quali sono le sue caratteristiche tecniche?

“Sono un centrale di centrocampo, amo ricevere molti palloni e creare gli spazi per gli attaccanti per metterli nelle migliori condizioni per effettuare le giocate e andare al tiro in porta. Amo il gioco rapido e stare nel vivo dell’azione”.

Il ruolo di regista le si addice?

“Come dicevo sono un centrocampista centrale e mi trovo bene sia a impostare la manovra offensiva sia in fase di contenimento”.

Preferisce giocare in un centrocampo a tre o a due?

“Ho giocato in entrambi i modi, con tre centrali o con due, e per me è indifferente. Utilizzare un modulo o l’altro dipende dall’avversario, io mi trovo bene comunque”.

Il modo di lavorare di Ventura è diverso da quello che avevano i suoi altri allenatori?

“Sì, è differente da quello che avevo in Svizzera, ma è più simile a quello che avevo in Germania e in Francia. La preparazione è molto dura, si corre molto, però la cosa importante è arrivare ben preparati al campionato”.

Che primo impatto ha avuto con i tifosi del Toro?

“É stata una sorpresa quando sono arrivato nell’hotel luogo del ritrovo a Torino. Non mi aspettavo tanto entusiasmo e tanta gente. É molto bello avere tifosi tanto caldi perché fanno morale e ti stimolano e ti spronano a fare bene, tutto ciò è importante per la squadra”.

Ritiene che giocare nel Torino le sarà utile per essere convocato in nazionale?

“Sì, credo che le mie possibilità aumenteranno perché il campionato di serie A e conosciuto e ha un livello alto. Se con il Torino otterrò dei buoni risultati e giocherò la convocazione in nazionale sarà possibile”.

[Elena Rossin – Fonte: www.torinogranata.it]

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